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giovedì 4 agosto 2011

Difendiamo lo stile di gioco!

Ogni giocatore possiede un proprio stile di gioco. Ogni giocatore ama alcuni aspetti del gioco e non apprezza altre cose. C'è chi ama tirare dadi e chi vorrebbe tutto diceless. C'è chi ama interpretare e chi invece preferisce descrivere le proprie azioni muovendo una minutura su una mappa tattica. Ognuno di noi ha un proprio stile di gioco, come si fa a stabilire quale sia il migliore?
Chiunque abbia passato un po' di tempo a chiacchierare su cosa sia il gioco di ruolo in una convention o abbia letto discussioni sullo stesso argomento online, si sarà accorto che chi argomenta le discussioni è convinto di una cosa da neuropsichiatria, ossia che il suo modo di gioco sia l'unico corretto.
Ai tempi della mia partecipazione attiva al campionato gdr discussioni di questo tipo erano all'ordine del giorno. In quei tempi e in quell'ambiente il metodo di gioco era l'interpretazione e le regole erano solo un supporto non del tutto necessario al gioco.
Io ho sempre avuto una visione un po' più mediata, per me un buon giocatore è colui che è bravo ad interpretare e conosce bene le regole del sistema che sta utilizzando.
Vista la premessa voglio sottolineare che la mia visione del giocatore ideale si applica a me, in pratica, prendendo spunto dal mio post sul caratterre dei personaggi, il giocatore che ho descritto è il mio super IO da giocatore a cui cerco di arrivare.
Io credo che ognuno di noi dovrebbe accettare qualunque modo di gioco. Nel mio gruppo di gioco ci sono giocatori che dicono una frase in game ogni 3 sessioni, ma sanno tutto delle regole, altri che sono attori nati ma non sanno niente delle regole e altri ancora che amano giocare anche se non riescono a interpretare bene nè conoscono bene le regole.
Perchè quindi dovrei pensare che nessuno di loro o solo alcuni di loro sanno cosa significhi giocare? Non sono forse belle e divertenti serate lo stesso?
Voglio ricordarvi che in nessun gioco di ruolo si deve vincere poichè è un gioco cooperativo, una narrazione cooperativa per dirla tutta. Se qualcuno ha un elemento che vorrebbe fosse raccontato ma è in ritardo sull'azione si può tornare indietro (anche se qualcuno storce il naso). Persino il master (tenetevi forte) è lì per collaborare con i PG e non per vederli sconfitti da un orda di banditi.
Se nessuno di noi può dire ad un altro cosa deve fare per migliorarsi come giocatore, ognuno di noi può vedere negli altri spunti per migliorare se stessi.
Per questo motivo è necessario difendere lo stile di gioco di ciascun giocatore, anche se noi personalmente pensiamo che quello stile di gioco sia brutto.
Non potete trovare niente di più esplicativo sulle tipologie di giocatori del manuale del master di D&D 4th edition, lì si suggerisce al master di tenere conto delle esigenze dei giocatori in base ad alcune tipologie. Io suggerisco ai giocatori di tenere conto delle esigenze del master in base allo stesso principio.
Allora basta con guerre sullo stile di gioco che ci piace.
Difendiamo lo stile di gioco di tutti.


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