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mercoledì 17 agosto 2011

Recensione Lost Cities of Golarion (Pathfinder Campaign Setting).

Dopo aver guardato per bene il manuale del giocatore di pathfinder ed aver familiarizzato con le regole, oggi ho iniziato a cercare di capire cosa può significare costruire un avventura usando questo nuovo sistema. Una rapida ricerca su Amazon, qualche tempo fa (ho scritto pathfinder campaign setting) mi ha permesso di imbattermi in tre prodotti dal prezzo sicuramente interessante (13 eurini non sono male per un manuale) e per questo ho optato per l'acquisto di uno di essi (quello che costava meno). Ora che ce l'ho tra le mani posso darvi una sbirciata e raccontarvi di cosa parla:



Lost city of Golarion
Sistema: Pathfinder
64 pagine
Lingua: inglese
ISBN-10: 1601252722
ISBN-13: 978-1601252722

Il libro costa poco ma non è composto da molte pagine, ottenendo come prezzo per pagina: 0,20 che non è poco di per se.
Il volume si presenta dichiarando subito il suo scopo, al suo interno si parlerà di 6 città in modo dettagliato che non servono allo scopo di dare una base per le avventure ai PG ma per inserirle nel contesto della campagna.
Quindi già dalla prima pagina mi viene chiaro l'errore che ho fatto, il Lost del titolo doveva farmi capire di cercare qualcosa di non lost e il manuale mi suggerisce:Cities of Golarion.
A questo punto il mio consiglio è di compare i due manuali assieme così con 26 euri  risparmiate le spese di spedizione ed avete tutto.
Le città presentate sono:
  1. Ilvarandin: situata nei pià profondi meandi delle Darklands formata da torri e large strade dove i pochi abitanti vivono indulgendo nel piacere come scopo ultimo
  2. Kho: Un tempo città volante di un ridente impero di aeromanti, ora quello che rimane è una città caduta al suolo. Immersa nella giungla, non è disabitata, ma potenti e strane energie si dipanano da essa.
  3. Storasta: un tempo bella e piena di ridenti giardini è stata devastata da un orda demoniaca. Ora è in rovina, un posto così inospitale da essere pericoloso persino per i demoni, un luogo dove la natura è scesa in guerra contro tutti e tutto
  4. Sun temple colony: Fu il primo bastione della civilizzazione umana, ora distrutto. Qui sembra risiedere una nuova forza che richiama fedeli, ma sarà buona?
  5. Tumen: Tra le sabbie del deserto questa città gigantesca era un tempo un luogo pieno di meravigle. Con la caduta in disgrazia del regno ora giace con le sue meravigle e i suoi pericoli in attesa di nuovi ospiti
  6. Xin-Shalast: in cima alle Kondar Mountains si erge ancora questa città ultimo ricordo dell'antico impero di Thassilon. Si dice che lì risiedano potenti artefatti e richezze.
Ogni città è presentata allo stesso modo, una parte intoduttiva con tutta la sua storia, qualche mappa e qualche suggerimento per inserire la città nella campagna (con anche un idea del livello che gli avventurieri dovranno avere). C'è anche una tabella degli incontri casuali, pochi png e mostri descritti.
In pratica questo libro sembra fallire un po' il suo scopo. Innanzi tutto ci presenta città che andrebbero bene nella realizzazione di un sandbox e poi cerca di dare dei suggerimenti su come usare queste città per ogni livello di PG, difatto violando il vincolo che il mondo non è a misura di PG tipico del sandbox.
Il libro è interessante, ma è pensato per dare dei suggerimenti. Non è per il giocatore perchè non contiene niente che lo riguarda, non è per il master perchè non agevola il suo lavoro al tavolo. E' invece pensato per chi voglia scrivere le proprie avventure, per dare una base di idee e di ambientazione per applicare la storia pensata ad un campaign setting già posseduto.
E' un volume ridontante per i più.

2 commenti:

  1. Ciao ho trovato quest'altra recensione di lost cities realizzata da qualcuno che già conosce l'ambientazione, magari ti aiuta a inquadrarlo meglio: http://www.webalice.it/graziano.girelli/path_lost_cities_golarion.html

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  2. Ciao,
    Grazie del link, l'ho letto con curiosità. Il recensore non mi sembra però avere una visione critica dell'insieme.
    Indica come punti di forza tutti quegli aspetti che sono punti deboli cercando argomentazioni per giustificarli.
    Ci sono poche idee nuove, le segnala come indicazioni ad altre ambientazioni per strizzare un occhio ai nostalgici.
    Fa riferimento ad altri libri (perchè all'interno di esso non ci sono sufficienti argomenti) è per guidare alla completezza.
    Non ci sono strumenti per il master è per lasciarlo libero di lavorare come meglio crede.
    Rimango della mia idea, ci sono modi molto migliori di spendere i soldi nei giochi di ruolo.

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