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lunedì 4 luglio 2011

Interpretazione. La psicologia dietro al personaggio.

Dal punto di vista psicologico, possiamo sintetizzare che una persona non è altro che un individuo piscologico che passa il suo tempo a cercare di raggiungere un individuo ideale a cui ritiene di ambire. Tanto più ci si avvicina a quell'ideale, tanto più si è soddisfatti, al contrario, più ci si allontana da esso più si insodissfatti. Questo è ciò che dobbiamo tenere in mente quando pensiamo al background psicologico di un personaggio e quando lo interpretiamo. In questo Post, voglio cercare di approfondire questo argomento.
La prima cosa che mi viene in mente è quanto il paladino sia amato dai giocatori, eppure in molti casi fare il paladino porta a delle evidenti limitazioni in termini di gioco (si pensi a the gamers quando il party chiude fuori dalla porta il paladino per torturare il prigioniero). Mi viene da pensare che il motivo sia che un paladino ideale è facile da immaginare e quindi diventa semplice anche per il giocatore gestire la psicologia del personaggio.
Per questo motivo potrebbe essere utile cercare, anche in zone lontane dai giochi di ruolo, degli strumenti che possano aiutarci a gestire al meglio il personaggio.
Partiamo allora dall'introduzione di questo post, abbiamo due elementi:
  • Un individuo
  • Un individuo ideale
La prima cosa quindi da fare è pensare a quale dovrebbe essere l'individuo ideale per il nostro personaggio, questo ci dà un'idea delle aspettative che il nostro personaggio ha, riferite a se stesso. A questo punto occorre rimuovere dall'individuo ideale delle caratteristiche per creare quindi una distanza da esso. Questa operazione deve essere poco marcata se si vuole un individuo soddisfatto di se o molto marcata se lo si vuole insodisfatto (questo per motivi di interpretazione).
Vi mostro un esempio chiarificatore:
Friedrich è un guerriero. Il guerriero ideale a cui ambisce è talmente abile che dopo qualche round di combattimento il timore che incute fa arrendere il nemico. Nella realtà non è così in gamba (quindi il nemico vede fino alla fine una possibilità di vittoria) e anche quando l'avversario è evidentemente inferiore, la furia della battaglia non gli permette di frenarsi e finisce sempre con l'uccidere l'avversario. Questo esempio ci dà molti spunti interpretativi per il personaggio, dovrebbe essere un fissato con l'allenamento per migliorarsi e dovrebbe arrabbiarsi con se stesso ogni volta che la furia lo allontana dal suo ideale.
A questa base va aggiunto che da una situazione iniziale il personaggio tenderà ad avvicinarsi al suo individuo ideale col passare del tempo, ma anche il suo ideale col passare del tempo si migliorerà (in fondo si dice che gli esseri umani sono individui che non riescono mai ad essere soddisfatti di ciò che hanno e questo si può applicare anche alla personalità).
Un'altra cosa che si può fare è applicare il Myer Briggs test al nostro personaggio. Qui trovate un esempio in lingua inglese. Questo test è formato da una serie di quesiti rispondendo ai quali si vuole identificare la personalità di chi esegue il test. Applicata al nostro personaggio ci dà un sacco di informazioni riguardanti il suo modo di fare e soprattutto ci viene in aiuto nel momento di decidere cosa fare. Non solo, applicandolo prima della creazione del personaggio ci può far capire se ci piacerà giocare con esso.
Mi pare che la Withe Wolf una volta abbia indicato in un suo manuale che (vado a memoria) di non trattare il proprio personaggio come una proiezioni di se stessi ma come un individuo unico. Sono d'accordo con questa visione, ma vorrei aggiungere che un individuo unico che non ci piace, non è divertente da interpretare a lungo.
Il test chiede di dare una risposta a queste quattro domande. Il personaggio è:
  1. introverso o estroverso?
  2. percettivo o intuitivo?
  3. riflessivo o instintivo?
  4. pianificatore o adattabile?
Per rispondere a queste domande potreste consultare questa tabella:
introverso
  • prima pensa e poi agisce
  • a bisogno di stare per conto suo per ricaricarsi e riflettere
  • le suo riflessioni sono il motore che lo spingono e tende a non accettare i suggerimenti degli altri
  • preferisce pochi amici ma buoni e relazioni uno ad uno
estroverso
  • agisce prima di pensare
  • si deprime quando gli viene impedito di interagire con gli altri
  • è aperto ai suggerimenti degli altri e legato a ciò che gli altri pensano
  • ama avere molti amici e molta varietà fra essi
percettivo
  • vive nel presente in attesa di opportunità
  • risolve i problemi riferendosi al senso pratico
  • la sua memoria è ricca di dettagli e fatti del passato
  • quando deve improvvisare si affida ad esperienze passate
  • preferisce le situazioni chiare e non ama ipotesi basate sulle probabilità
intuitivo
  • vive sfruttando il presente per avere opportunità nel futuro
  • risolve i problemi facendo riferimento all'intuito e all'immaginazione
  • la sua memoria memorizza schemi e connessio al posto dei dettagli
  • quando deve improvvisare si affida a concetti teorici
  • è a suo agio nelle situazioni poco chiare in cui è necessario fare ipotesi
riflessivo
  • sfrutta fatti e logica per prendere le decisioni
  • tende a dividere i problemi in sotto attività
  • tende ad analizzare le situazioni in modo oggettivo e critico
  • vede i litigi come un normale modo di confrontarsi fra le persone
instintivo
  • usa il proprio istinto e l'impatto sulle persone per prendere deicisoni
  • è solito guardare ai problemi in base alle necessità delle persone
  • tende a ricercare consensi e opinioni
  • non ama i litigi e odia le situazioni di disarmonia
pianificatore
  • pianifica ogni minimo dettaglio prima di mettersi in azione
  • Affronta i problemi spezzettandoli e concludendo una cosa prima della successiva
  • lavora meglio quando riesce a fare tutto molto prima che sia troppo tardi
  • si trova più a suo agio quando tutto è pianaficato ed ognuno ha un compito da assolvere
adattabile
  • adatta il suo piano in base alle problematiche che sorgono durante l'azione
  • si trova a suoi agio quando deve affrontare più problemi contemporaneamente
  • lavora meglio quando l'obiettivo da raggiungere è vicino
  • non ama la pianificazione quando essa va a discapito della flessibilità
Devo ammettere che fino ad oggi non avevo mai pensato di applicare questi suggerimenti ai miei personaggi e nemmeno ai PNG (quando faccio il master), ma ritengo veramente che possano essere d'aiuto a renderli ancora più credibili e coerenti.

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