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martedì 23 agosto 2011

E fatemi 'sto attacco di opportunità

In D&D è normale che se un personaggio si muove allontanandosi da una mischia si prenda un attacco di opportunità. Negli anni ho avuto modo di vedere che questa meccanica è difficile da far capire ai giocatori e ha qualcosa a che fare con il fatto che per i giocatori non troppo tecnici è difficile vedere la loro azione divisa in sotto azioni, ma la vedono come un'unica sequenza (mi sposto sull'altro nemico e lo colpisco con un potente fendente).  Un'altra cosa che ho avuto modo di vedere al tavolo di gioco è che spesso un giocatore, dopo aver dichiarato la sua volontà di muoversi e aver sentito il master ricordargli che così si prende l'attacco di opportunità ha desisitito dal continuare.
A questo punto della lettura penserete che oggi parlerò delle meccaniche legate all'attacco di opportunità. In realtà voglio invece sfruttare questo momento per togliere a tutti la paura degli attacchi di opportunità.
Partiamo dalla mia esperienza diretta, in una campagna in cui gioco il mio personaggio è un ranger, molti dei suoi poteri e dei suoi oggetti magici gli permettono di avere una reazione immediata quando viene attaccato o colpito. Tra le sue caratteristiche c'è un odio smisurato da background per gli gnomi e la volontà tattica di abbattere i maghi prima di ogni altro nemico. Per questo motivo molte volte, mentre sta facendo a brandelli un nemico in mischia può essere attratto da un bersaglio più succoso per motivi di background o tattici e per questo si allontana e attacca l'altro nemico. Non si preoccupa quasi mai degli attacchi di opportunità, anzi meglio, così nello stesso turno colpisce il suo vecchio nemico e anche quello nuovo (in fondo è uno striker).
Cosa ci insegna questo esempio? Ma certo che è possibile non avere paura degli attacchi di opportunità. Se in passato abbiamo avuto desiderio di mobilità con i nostri PG ma siamo rimasti bloccati dagli attacchi di opportunità o abbiamo desisistito quasi sicuramente il motivo è la mancanza di un reale vantaggio per noi. Se riuscissimo ad avere un vantaggio in questo allora la nostra paura svanirebbe ed avremmo la libertà di fare più o meno quello che vogliamo.
Ricordiamoci che un attacco di opportunità viene fatto con un attacco base e normalmente un attacco base di un mostro è molto base, di solito è semplice e fa poco danno.
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che stia suggerendo di dimenticare i desideri dei giocatori per girare attorno alla loro paura degli attacchi di opportunità e creare build focalizzate al vantaggio sugli attacchi di opportunità. In generale sì, se siete come me che desiderate essere mobili durante lo scontro allora avere strategie per guadagnare vantaggio quando si subiscono gli attacchi di opportunità è necessario.
Alle volte però il vantaggio non è detto che sia diretto e può essere usato in modo tattico. Ad esempio spostandoci da un marchiato daremo al nemico la possibilità di fare un attacco in più (a -2) e magari al guerriero alleato di colpire con dei bonus. Un'altra situazione potrebbe essere invece quella di spostare il guerriero (se lo prende lui l'attacco di opportunità) per dare al ladro il fiancheggiamento (così fa il suo ruolo di striker senza rischiare lui stesso l'attacco di opportunità).
Insomma questo meccanismo è vantaggioso per chi attacca, ma potrebbe anche esserlo per chi subisce, sta a noi farlo diventare una forza.

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