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mercoledì 14 settembre 2011

Quanto sono brutte le skill challenge

Come potete scoprire facilmente con uno dei link in fondo a questo blog, sto masterizzando la campagna di War of the burning sky ai miei amici. Alla fine della prima avventura provvederò a dare una mia valutazione dell'insieme, ma oggi mi voglio un po' sfogare su quanto sia accaduto lunedì scorso.
Seguiranno informazioni sull'avventura, quindi chi non vuole rovinarsela è meglio che non legga oltre.
Il punto in cui stanno giocando i miei giocatori è quello in cui devono affrontare Shealis per la questione dei documenti. Chi ha letto l'avventura sa che sono previsti 3 diversi approcci all'incontro, due sono scontri diretti con la maga, il terzo è una skill challenge diplomatica che in caso di errore porta allo scontro. I miei giocatori hanno approcciato la tecnica della diplomazia ed hanno interpretato. Normalmente il buon senso mi avrebbe detto di giocarmela sapendo bene quali erano le leve che funzionavano su Shealis, ma sotto agli occhi avevo questa dannatissima skill challenge. E così ho dovuto interrompere il flusso interpretativo dei giocatori, più e più volte per verificare se facevano dei successi o dei fallimenti.
Il risultato non mi è piaciuto per niente, la scena è andata avanti a singhiozzo e questo l'ha peggiorata.
Ancora una volta mi trovo a pensare che le skill challenge siano una emerita str...tupidata.
Se volete approfondire leggete questo altro post che ho scritto. A compimento del quadro disarmante che ne emerge vorrei aggiungere altre problematiche a questo meccanismo.
Innanzi tutto, io credo che si debba insegnare al master ad essere discrezionale e piegato ai voleri della trama e dei giocatori.
Nell'esempio di gioco che è accaduto abbiamo:
  1. I giocatori che vogliono ottenere il risultato tramite la diplomazia
  2. L'avventura che lo prevede
  3. Il master che sa come la pensa il PNG
Allora mi chiedo, a che serve il conteggio dei successi? E i tiri di dado?
Però non è stato tutto sbagliato, un personaggio che voleva intimidire ha capito grazie al suo tiro che non sarebbe andato da nessuna parte e ha desistito, un altro con un tiro di Insight ha capito che certi argomenti avrebbero fatto leva meglio sulla maga.
Però nel suo complesso la sessione non mi è piacuta.
La sessione precedente ho fatto fare un po' di roleplay libero e tutto è filato in modo molto più liscio.
Credo che abolirò le skill challenge da tutte le mie sessioni a meno di non trovare un sistema diverso per eseguirle.

3 commenti:

  1. Io non sarei per l'abolizione, le ho inserite anche nel mio regolamento che ho messo sul blog. Semplicemente vanno usate con molto buon senso. Se la situazione è ovvia si risolverà da sola, c'è bisogno di tirare in ballo variabili casuali sono in situazioni dubbie, quando c'è un vistoso margine di fallimento. Inoltre l'interpretazione buona o pessima dei pg dovrebbe influire concedendo bonus e malus al tiro.

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  2. Concordo sulla visione di Sunzi: le situazioni come quella che hai descritto si possono risolvere senza tiri di dado, limitandoli a quelle situazioni dove il roleplay lascia un margine di incertezza sul risultato finale che è il fato a dover decidere.

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  3. Col buon senso tutto funziona meglio... Il problema delle skill challenge è riassumibile così, se le si usa, stiamo parlando di D&D 4th edition, se le si modifica o non le si usa proprio (prediligendo un altro sistema) stiamo parlando di un D&D 4th modifica con home rules.
    Quello che ci si deve chiedere è se valga la pena di giocare alla 4th edition se non si usano le sue regole.
    Cambiarle è un po' come giocare a qualcosa di diverso...

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