Il genere post apocalittico è una branca della fantascienza ambientata dopo un evento catastrofico avvenuto sulla nostra cara terra. L'evento è talmente grande da essere sembrato a tutti l'apocalisse biblica. Questo escamotage peremette agli scrittori di ottenere un racconto che permetta una riflessione sulle infrastrutture che governano il mondo moderno senza allontanare troppo il lettore dalla sua quotidianità. Io personalmente ritengo che questo genere sia invece il più adatto al fantasy. Se penso and un mondo fantasy che mi ha sempre stupito, mi viene in mente subito Shannara che è un post apocalittico (se prima dei figli di armageddon si poteva immaginare, adesso è proprio così). Se invece ci ragiono ancora un attimo posso pensare che film come Matrix e Terminator hanno alla loro base un ambiente post apocalittico e sfruttano sempre l'escamotage di cui sopra per mantenere il racconto vicino agli spettatori. In tutti questi esempi la tecnologia è la causa del degrado, sia con la sua sparizione che con il suo predominio. Oggi stavo invece pensando ad una situazione che non ho trovato nel bagaglio di conoscenza del genere (ma non mi deve stupire visto che non sono un esperto di fantascienza). Mi chiedevo, e se la situazione fosse che sia le macchine che gli uomini hanno necessità gli uni degli altri? Tra le cose di cui si occupa la mia azienda c'è anche la guida automatica dei veicoli, la voce che gira attualmente è che nonostante esistano già sistemi in grado di guidare una macchina al posto degli umani i governi sono restii a permettere questo per motivi di assicurazione e paura della sicurezza. Non è quindi improbabile che la nostra generazione finisca a vivere in un mondo dove le auto guidino da sole. Queste macchine automatiche diventeranno prima o poi il mezzo di trasporto, ma avranno bisogno sempre di un uomo che decida dove andare. Tornando al nostro viaggio immaginario, possiamo ipotizzare un mondo dove le macchine abbiano una certa autonomia, la capacità di relazionarsi con gli umani, ma non abbiano ancora maturato quella libertà che le porti a decidere di sbarazzarsi dell'uomo. Un mondo in pratica dove l'uomo non può più fare a meno delle macchine e in cui le macchine non possono più fare a meno dell'uomo. In questa sitauzione un evento catastrofico esterno potrebbe causare uno scenario fantasy veramente bello da giocare. Se lo si volesse creare si dovrebbe tracciare una linea tra cosa sanno fare gli umani, cosa sanno fare le macchine e in che modo gli uni hanno bisogno degli altri. Ad esempio, le macchine le vedrei bene come combattenti da mischia e da distanza (ammesso di trovare le munizioni), gli umani potrebbero essere degli artigiani, dei bardi, dei chierici con la loro indipendenza di pensiero e capacità creativa potrebbero essere in grado di dare quella volontà di fare che alle macchine manca. Magari T34C8 è un robot da combattimento che dopo l'apocalisse ha vagato a lungo in cerca di uno scopo che non può darsi da solo, ha bisogno di un padrone che lo diriga. In una piana desolata la sua carica è finita ed è caduto a terra. Gleen è invece un ex programmatore di computer che sta mangiando piccoli animali ed insetti da giorni perchè incapace di cacciare e lo trova, se lo porta con se e lo ricarica grazie ad una batteria di riserva che aveva, a questo punto T34C8 ha un nuovo padrone e insieme vanno a caccia riuscendo a catturare qualcosa di grosso. Gleen a questo punto sa che prima o poi la carica di T34C8 finirà e decide di fare una spedizione alla ricerca di fantomatica azienda risparmiata dall'apocalisse in grado di produrre nuovamente quel tipo di batteria. Gli serviranno dei compagni umani e macchine per l'impresa che non sarà priva di problemi. C'è veramente tanto in un ambientazione del genere, mi chiedo se esista già qualche prodotto simile. |
sabato 10 settembre 2011
Post Apocalittico come regno ideale dei GDR.
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