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mercoledì 7 settembre 2011

Riprenderanno le traduzioni di D&D in italiano?

Avevamo lasciato la crisi estiva di D&D con l'annuncio da parte di MM25 dello spostamento a data da destinarsi della traduzione della cripta dell'avventuriero. Ad oggi date precise non ce ne sono ma grazie a gdr italia possiamo leggere una pseudo intervista a Luca Franchini in cui rassicura tutti sul futuro della localizzazione (leggi traduzione) di D&D in italiano.
In somma sintesi ci viene detto che le traduzioni dei manuali in italiano continueranno con un focus più generalista/giocatoriale scegliendo solo quei manuali che avranno un più ampio spettro di acquirenti (i vari Heroes, Neverwinter, la cripta dei mostri). Tutte quelle pubblicazioni invece che ritengo di qualità migliore (Gloomwrought anche se ammetto che la cripta è molto buona) saranno ignorate.
Da un punto di vista puramente ipotetico io invece mi chiedo quanto ci sia di vero in queste affermazioni, visto che a fronte di un'intenzione di messa in vendita non ci vengono presentate nemmeno date approssimative (per quadrimestre ad esempio). Penso quindi che con buona probabilità le parti stiano cercando un accordo per aggiornarsi al calo di vendite e alle scelte della casa madre, ma che al momento, a parte l'intenzione di non mollare un marchio così importante, le distanze siano ampie. Spero di venir smentito.
Dal punto di vista della serietà non mi sembra che MM25 stia lavorando bene, io personalmente vorrei avere i manuali in italiano in fretta e tutti, a cosa mi serve avere heroes of shadow se poi il mio master non avrà Gloomwrought? Invece visto che a molti piacciono i vampiri traduciamo heroes of shadow visto che però i master sono pochi lasciamo in inglese Gloomwrought... E i tempi? Come è possibile che Heroes of Shadow un manuale di 160 pagine uscito ad aprile (quindi presumibilmente in mano a MM25 anche prima) non sia ancora stato tradotto e pubblicato dopo 4 mesi!
L'impressione che ne ho è che la casa di distribuzione voglia guadaganare il più possibile dal marchio senza difatto credere nel prodotto nè metterci del suo.
Nell'intervista si parlava di Encounters, il programma promoziale della Wizards, anche in italia. Sostengono che è piaciuto e ci vogliono puntare un sacco, eppure se lo cerco online trovo eventi solo nelle grandi città e non in provincia. Visto che i negozi italiani hanno un modello diverso da quello americano, non sarebbe stato meglio puntare sull'associazionismo per la diffusione di Encounters?
Ancora. In un territorio in cui è difficile in provincia procurarsi i manuali è normale che lo store online venga chiuso? Io penso di no.
Infine non si parla di Insider localizzato. Perchè l'utenza italiana dovrebbe rinunciare ad uno strumento così valido in favore dei libri di carta in italiano, meglio avere tutto in inglese?
Rimango in attesa di nuovi eventi, ma consiglio ancora a tutti di passare all'inglese in fretta.

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