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martedì 28 giugno 2011

Recensione. L'ultimo cavaliere di Terry Brooks

Nel post di oggi, vi farò la mia personale recensione dell'ultimo sforzo creativo di uno dei padri del fantasy: Terry Brooks. Il suo ultimo lavoro, l'ultimo cavaliere, è stato il mio compagno di letture nella prima parte dell'ultima settimana, essere al mare infatti mi ha dato l'occasione di dedicarmi per molte ore alla lettura sotto l'ombrellone (ok la mia abbronzatura ne ha risentito, ma altrimenti non avrei mai trovato il tempo di leggerlo). Avevo stimato di leggere 3 libri fantasy, ma sono riuscito soltanto a leggerne due, pazienza.
Ma veniamo all'opera in oggetto:
L'ultimo cavaliere
ciclo: le leggende di shannara (libro primo)
369 pagine
Lingua: italiano
ISBN-10: 880460705X
ISBN-13: 978-8804607052
Questo volume segna l'inizio di un nuovo ciclo nella saga di Shannara (è ormai il 23° volume se non ne ho person qualcuno, ma dubito) e si colloca temporalmente 500 anni dopo gli eventi raccontanti nella serie la genesi di Shannara. La valle generata dalla magia del Variante è rimasta protetta per tutto questo tempo dall'esterno, ma ora improvvisamente le nebbie si stanno dissolvendo e i superstiti dovranno fare i conti con ciò che è rimasto fuori.
I protagonisti di questa serie sono:
  • Sider Ament, l'erede dei cavalieri del verbo che deve proteggere la vallata, due ragazzi.
  • Panterra Qu e Prue Liss: due giovani cercatori di piste dotati di talenti particolari (sembrerebbero essere discendenti diretti degli spettri)
  • Phryne Amarantyne: Principessa  degli elfi
La prima cosa che ho notato leggendo questo libro è che fin dalle prime pagine sembra di essere tornati agli anni d'oro di Terry Brooks, i personaggi sono complessi e si trovano ad affrontare situazioni difficili dal loro punto di vista. Inoltre i nemici sono estremamente più potenti di loro.
Ammetto di essere un appassionato della serie di Shannara, ma posso dire che questo volume è veramente molto bello, fa parte di un gruppo di due romanzi e non vedo già l'ora di leggere il secondo volume (quando uscirà).
Nel corso degli anni gli eroi di Terry Brooks sono mutati caratterialmente, già con Il Demone il protagonista era ben lontano da un Allanon potentissimo ed infallibile. Con questo capitolo il cavaliere del verbo potremmo essere noi stessi. E' bello vedere un eroe quotidiano che nonostante tutto va avanti e cerca, nonostante i suoi evidenti limiti, di superare le difficoltà.
Questo romanzo ci dà conferma che i Lucertola della genesi di Shannara sono diventati (esternamente alla valle) i Troll dei romanzi più storici di Shannara. Ci viene anche raccontato in forma di leggenda come è andata a finire la storia di Pantera con la ragazza che stava mutando (se avete letto la precedente serie saprete che Pantera, uno dei membri degli spettri, all'ultimo momento, non ha voluto seguire gli altri verso la salvezza).
Anche il male muta di ruolo in questo romanzo, non c'è più il demone che muove le pedine, nè il male oscuro che fa da antagonista agli eroi e mette in pericolo l'intera esistenza. Il male in questo romanzo si muove in maniera strana, è dentro al cuore degli uomini (in senso esteso alle razze come gli elfi e i Troll), nelle loro macchinazioni, nel loro modo di sopravvivere.
Non ci sono talismani da trovare per sconfiggere il nemico, c'è solo la volontà di salvare la Valle dai suoi possibili nemici anche se non si sa quali siano.
A livello tecnico questo romanzo ripropone l'ultimo stile di Terry Brooks, meno dettaglio sui paesaggi (se non quando è essenziale), periodi brevi e molta azione, per questo motivo il libro si legge molto velocemente (la senzazione che avevo avuto leggendo il druido di Shannara era di trovarmi di fronte a periodi simili a quelli del Manzoni, qui non siamo nemmeno parenti) probabilmente in accordo con il modo di scrivere moderno. Va da se che ho letto la versione tradotta e ci ho pure trovato due errori (sui verbi ovviamente) per cui, magari la semplificazione narrativa potrebbe essere causata da una pessima traduzione.
In conclusione, giudico questo romanzo uno dei migliori realizzati da Terry Brooks negli ultimi anni),cinque stelline:


Risposta per Sakura87
Senza voler sminuire i tuoi studi, non c'è veramente molta differenza fra la pagina memorabile di Lucia che va dall'Innominato e il capitolo iniziale della regina degli elfi di Shannara (che ancora oggi ricordo con emozione). La vera differenza sta che nel Manzoni, rimossa tutta la parte della peste, si trovano livelli di scrittura sempre altissimi, mentre nei romanzi di Terry a cui faccio riferimento io (direi il druido e la regina degli elfi di Shannara) si trova qualche capitolo che ha la stesso livello (nonostante la traduzione).
Ovviamente questo non verrà mai scritto su un libro di testo.
Va ricordato però che in più di un contesto letterario, gli addetti ai lavori, si stanno chiedendo se queste "giurie di qualità" abbiano la benchè minima idea di cosa sia un buon libro, visto che quasi sempre premiano dei flop letterari (teniamo anche a mente che per quanto riguarda l'Italia chi compra libri non è una massa ignorante in quanto la vendita di libri non è un fenomeno di massa).
Come spesso suggerisco di fare sull'altro mio blog Benpensarte, fai questa prova: prendi il primo capitolo degli eredi di Shannara (dovrebbe esserci Cogline che si prepara ad affrontare l'ombra di Allanon) e fanne l'analisi letteraria, vedrai che alla fine troverai da scrivere ne più ne meno quanto scriveresti per un capitolo dei promessi sposi. Qualche esempio? Chiediti perchè Cogline veste di grigio ad esempio in un ambiente che è fortemente caratterizzato da colori molto chiari o estremamente scuri.
Mi segno un appunto di postare l'analisi che tanti anni fa feci proprio di quel capitolo, però non su questo blog poichè sarebbe un po' off-topic, ma sull'altro.
Un ultima cosa, forse ti è sfuggito, ma Terry Brooks tiene corsi molto seguiti di scrittura creativa negli stati uniti (anche come ospite di Lucca Comics ha tenuto qualche seminario a numero chiuso l'anno scorso che, se fossi stato uno studente di letteratura, non mi sarei perso in alcun modo), per cui permettimi di ritenerlo migliore di qualunque docente di letteratura che insegni senza aver mai pubblicato il benchè minimo best seller.
Risposta per Drago Rinato
Forse la pelle ti si accapona perchè hai un pregiudizio. Ogni volta che io ho bollato un autore come un incapace e qualcun altro mi ha suggerito che forse c'è qualcosa in quell'autore che mi è sfuggito ho sempre cercato di dare una nuova possibilità ad esso, seguendo magari i suggerimenti che mi sono stati forniti. Pertanto il mio consiglio è di rileggerti almeno i passi che ho citato io (il primo capitolo degli eredi di Shannara e il primo capitolo della Regina degli elfi di Shannara).
Per quanto riguarda invece il discorso relativo ai Best Seller, nella mia risposta dicevo che pubblicare Best Seller è indice di una capacità narrativa superiore a quella di una persona che non ha pubblicato niente e che magari sta segnando un confine tra autori degni di essere studiati e altri che non sono degni. Era una velata critica ad un certo modo di insegnare le cose.
Troppe volte mi trovo a contatto con persone di alto grado scolastico la cui unica capacità all'interno della loro area di specializzazione è quella di ripetere ciò che gli è stato insegnato senza mai metterlo in discussione. Quello che invece io mi aspetto è che una volta che dominata la materia si sia in grado di formulare un proprio parere personale e qualora questo parere si discosti dall'ordine costituito si sia pronti a difenderlo poichè è opera del ragionamento di un esperto in quel settore.
Se non ci fossero stati individui con queste caratteristiche la terra sarebbe ancora piatta e il sangue immobile all'interno del corpo.

2 commenti:

  1. Ciao!
    Il fatto è che io non contesto la mancanza di coraggio del personaggio, solo il suo scarso approfondimento psicologico. Come tutti gli altri in questo romanzo, è poco complesso, sembra agire 'perché sì': non bastano due flashback che raccontano la sua infanzia a conferirgli un carattere. Ho letto la tua recensione, e quanto all'ultimo punto -quello sullo stile-, mi ripeto: la velocità con cui un libro può esser letto non ne fa un buon romanzo. Anzi, quasi sempre significa che lo stile è eccessivamente semplice, come accade con gli ultimi Brooks.
    I periodi 'manzoniani' (credimi, studio letteratura, Manzoni c'entra *veramente poco* con Terry Brooks) erano semplicemente sintomo di uno stile più prolisso, più evocativo, più 'altisonante', come un buon fantasy richiede. Niente a che vedere con questi temi da scuola superiore che Brooks (o chi lo traduce) ci propina da qualche anno a questa parte.

    Rispondo qui e lì da te.

    Sakura (ho recensito lo stesso libro su Dusty Pages in Wonderland)

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  2. Affiancare Terry Brocco a Manzoni anche solo per un istante... mi fa accapponare la pelle...

    Poi che capitoli o interi libri possano suscitare emozioni grandissimi che si rimembrano a distanza di tempo va bene.

    Pubblicare Best Seller è diverso da essere grandi Autori... vedi Twilight o Dan Brown...

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