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giovedì 30 giugno 2011

Recensione. La compagnia del corvo.

L'altro romanzo che ho potuto leggere sotto l'ombrellone la settimana scorsa è stata La compagnia del Corvo di James Barclay. Il Romanzo scritto nel 1999 è stato tradotto in Italiano nel 2010 e adesso vi propongo la mia recensione.
Partiamo subito con i dati del libro.
La compagnia del Corvo
James Barclay
Editrice Nord.
518 pagine
Lingua: italiano
ISBN-10: 8842916358
ISBN-13: 978-8842916352

Il prezzo che ci viene offerto da Amazon è veramente invitante 13 eurini per 518 pagine significano 2,5 centesimi di euro a pagina! Visto che sono appassionato di Terry Brooks prima di partire ho acquistato sempre su Amazon il L'ultimo Guerriero (la mia recensione la trovate qui) e sapendo che sotto l'ombrellone divoro libri a tutta velocità (cosa che non mi succede durante il resto dell'anno) ho deciso di comprare altri due fantasy. Le proposte di Amazon erano tre: La compagnia del Corvo, Il sortilegio del corvo e La spada del destino. Visto che il titolo dell'ultimo non mi piaceva ho optato per i primi due (accorgendomi solo dopo che il terzo era la traduzione dei libri legati a The Witcher un videogioco che ho amato tantisso, vabbè.)
Appena aperto il libro ci si trova di fronte ad una mappa stile primi Shannara, molto stilizzata con un continente circondato dalle acque e diviso in due da una catena montuosa. Ad est ci sono le terre civilizzate (dove si sviluppa la maggior parte del romanzo) e ad ovest si trovano le terre devastate (dove ci sono i cattivi per intenderci).
Superata la mappa si vede la lista dei personaggi importanti del romanzo. Quindi si parte con la lettura.
La prima impressione che ne ho avuto è che si trattasse di una campagna di D&D tramutata in romanzo. La compagnia di avventurieri, il tipo di incantesimi, la classi dei personaggi (mago, barbaro, guerriero). Finito il libro posso dire che sicuramente è così.
I primi capitoli sono formati da molta azione (c'è un combattimento in un castello e poi un drago) che mi hanno ricordato i film di azione tutto effetti speciali e poca sostanza.
Poi proseguendo i personaggio morivano e venivano subito rimpiazzati (segno inconfondibile di un giocatore di D&D che vuole cambiare il personaggio).
Diciamo che avrei continuato la lettura solo perchè ormai avevo speso i soldi, poi ad un certo punto, durante la veglia funebre per il primo morto, l'autore decide di dare un senso alla prosecuzione.
La compagnia del corvo si riunisce a stabiliscono che ormai sono troppo vecchi per continuare e che è giunto il momento di chiudere con la vita da mercenari.
Questa decisione contrasta ovviamente con la proposta del mago (prima nemico ed ora cliente) di aiutarlo a trovare le informazioni per ricreare il Ruba Aurora, un potente incantesimo in grado di fermare la rinascita dei Lord Stregoni.
Da quel momento la narrazione cresce con punte anche discrete (l'ingresso a Dordover e il famiglio catturato è uno dei momenti più belli della storia). Gli scontri sono molto dettagliati alle volte, risultando a mio avviso un po' noiosi.
Su tutto però aleggia D&D, con il protagonista che sembra sempre sbagliare i tiri di dadi.
Tutto sommato posso dire che il romanzo lo si legge senza problemi e alla fine si ha voglia di leggere anche il seguito.
Magari in giro c'è roba migliore, però in mancanza d'altro va bene anche questo.
Gli dò la sufficienza.

1 commento:

  1. Grazie per la recensione, molto onesta :)
    ce ne vorrebbero altre così, perché spesso non si sa se cominciare o meno una lettura a discapito di un'altra e queste recensioni sono molto d'aiuto ;)

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