La classifica la trovate qui e vede questi risultati.
- Primo posto per Dungeons and Dragons
- Secondo posto per Pathfinder
- Gradino più basso del podio per Dark Eresy, Rouge Trader, DeathWatch i gdr basati sull'ambientazione di WarHammer 40000.
- Dragon Age il gioco di ruolo cartaceo (e si era visto anche nel 2010)
- Mutantants and Mastermaind della stessa casa di Dragon Age.
A questo punto però viene da chiedersi quanto sia il valore di tutti qui giochi di ruolo che sono osannati da molte persone come migliori di quelli proposti. Personalmente conosco D&D, Pathfinder e sto iniziando a guardare DeathWatch e tra essi non vedo una grossa differenza dal punto di vista delle meccaniche. Non c'è in essi una ricerca della narrazione cooperativa, nè vi è in essi una spinta eccessiva alla teatralità del gioco, nè una spinta al ruolo rispetto alle meccaniche.
Come può essere possibile che si trovino in giro persone che parlino di rinascita dal ristagno quando si riferiscono a Cani nella Vigna o del meglio in circolazione parlando di Avventure in prima serata e poi guardando alle vendite non sono nemmeno venduti.
Come ho sempre sospettato, i giochi di ruolo dove tutti i giocatori devono fare un po' il ruolo di narratore non possono essere apprezzati da un pubblico vasto. Essi richiedono che ogni membro del gruppo di gioco sia anche un, lasciatemi usare il termine preso da D&D, Dungeon Master, ma questa condizione non è facile considerato, che è difficile in un gruppo di 50 giocatori di ruolo trovare 10 master?
Io credo che la forza dei giochi di ruolo che vendono siano queste caratteristiche:
- Bellezza dell'ambientazione
- Completezza e semplicità delle meccaniche
- Presenza del Narratore/Dungeon Master
- Possibilità per i giocatori di partecipare alla narrazione (ruolo attivo)
- Possibilità per i giocatori di non partecipare alla narrazione (ruolo passivo)
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