A questo punto penserete che ho scritto un titolo e poi il post parla di un'altra cosa. In realtà a breve raggiungerò il tema proposto nel titolo.
Quello che io sono solito consigliare per la creazione di un personaggio è il seguente: prima pensa al background e al carattere e poi su quello costruisci il personaggio. Questo non è ovviamente l'unico modo di fare la cosa, si potrebbe invece, come nel caso che sto indicando, preparare prima il PG dal punto di vista tecnico ottimizzatorio e poi successivamente far quadrare le scelte di build nel background e nel carattere del personaggio.
In gioventù avevo scritto per il sito del multiverso un articolo che titolava, "dalle caratteristiche al background" ed era funzionale ad un periodo in cui le caratteristiche venivano tirate a caso. Qui è più o meno la stessa cosa.
Vi sembra che stia un po' troppo divagando? Ok allora divago un altro po'!
Ho lavorato alle build dei personaggi e non mi sono preoccupato del background perchè altri membri della squadra lo hanno fatto (io li ho solo vincolati alle mie scelte di build... No, dai, metti giù la clava ti prego... Ok, ok, ok.. quella cosa la tolgo!). A parte gli scherzi sono stati geniali nel riuscire ad unire tutti gli illogici puntini che avevo disseminato nelle build!
Finito il carico di lavoro ora non mi resta che pensare a come interpretare il personaggio che mi è stato assegnato. Ma calma, ma come cavolo si fa a scegliere il Deva come razza???? Ma chi ca...spita ha fatto la build! Ah sono stato io... Ok meglio che mi metta a studiare.
Pensavo di fare affidamento alle skill che mi hanno portato a vincere qualche caccia al tesoro su internet e trovare fior fior di blog/siti che dessero consigli su come interpretare i Deva. Sapete come è finita, che siti di quel tipo non ce ne sono.
L'unica cosa che ho trovato è un riferimento ad un articolo di Dragon che parla dei Deva. Da quella base cercherò di approfondire gli aspetti psicologici dei Deva.
I Deva sono creature immortali che avrebbero potuto vivere per sempre a contatto con le entità del mare astrale ma agli albori della creazione hanno deciso di restare nel mondo materiale come protettori buoni delle creature viventi. Quindi dal primo giorno della creazione all'ultimo essi si continuano a reincarnare. Purtroppo il processo di reincarnazione li priva del dettaglio dei loro ricordi per cui a loro rimane solo qualche frammento di ricordi di migliaia di vite vissute.
I Deva sono rari e perseguono finalità del bene perchè se passano al lato oscuro diventano dei Rakshasa.
Mi chiedo: "psicologicamente come possono queste creature tirare avanti?"
Un Deva mi immagino porti un peso molto oneroso e abbia un forte livello di stress. Partiamo dagli albori, un giorno si sono svegliati e hanno detto alle divinità (o ad entità ben più importanti degli dei) vogliamo aiutare le creature mortali nella lotta contro il male! Si sono sentiti rispondere "OK!" e poi gli hanno sbattuto la porta del mare astrale in faccia e hanno percepito il rumore di innumerevoli chiavistelli che si serravano. Mi immagino che almeno un paio, quelli meno convinti di questa scelta (stiamo parlando di tutta una razza che ha fatto la stessa scelta!) abbiano pensato: "mi sa che abbiamo pestato una me... siamo stati affrettati".
Quindi hanno il peso di una scelta che posono rimpiangere, ma a cui non possono porre rimedio.
Perseguire il bene in D&D è un po' una pacchia, nella sua cosmologia non ci sono sfumature di grigi. Il bene e il male sono due forze per cui ogni creatura o è buona o è malvagia. Però si può passare dal male al bene con un cambio di allineamento. Questo se sei un personaggio di una razza normale, ma se sei un Deva il male corrompe la tua anima e ti trasforma in un Rakshasa, una volta che sei Rakshasa non puoi più diventare buono.
Applichiamo queste due fonti di stress a infinite vite e troviamo un fot... latente serial killer.
Ma veniamo ad un analisi semi seria della personalità.
Io penso che principalmente un Deva sia una persona Introversa perchè prima deve trovare in se le motivazioni per andare avanti e poi deve sempre trovare in se la forza per resistere alla tentazione del male.
Il secondo aspetto della sua personalità dovrebbe essere dipendente dal voler essere certi di perseguire il bene e di non prendere un abbaglio, per cui più che l'intuizione preferirà la sensazione.
Il terzo aspetto della personalità dovrebbe essere la razionalità (pensiero), giudicare le informazioni acquisite attraverso il ragionamento, ma i Deva, ci viene detta dall'articolo di Dragon, raramente rimangono impassibili di fronte a minacce dirette alle cose e alle persone che amano (possono anche sposarsi con le altre creature e i loro sentimenti sono molto intensi). Questo secondo me apre la possibilità ad avere Deva anche Sentimentali.
Sull'ultimo aspetto della personalità credo che un Deva dovrebbe essere Percettivo più che Giudizioso, ma probabilmente la memoria di migliaia di vite, unito all'imortalità potrebbe far pendere la bilancia verso il Giudizioso.
Volendo provare a dare un peso a tutte le caratteristiche rispetto allo stereotipo che ho appena definito direi:
- (I) Introverso (70%) - (E) Estroverso (30%)
- (S)Sensazione (70 %) - (N) Intuizione (30%)
- (T) Pensiero (60%) .- (F) Sentimento (40%)
- (J) Giudizio (50%) - (P) Percezione (50%)
- ISTJ o ISTP (22%)
- ISFJ o ISFP (19%)
- INTJ o INTP o ESTJ o ESTP (17%)
- INFJ o INFP o ESFP o ESFP (16%)
- ENTJ o ENTP (14%)
- ENFJ o ENFP (12%)
A questo punto non mi resta vedere come questo modello funziona. Vado quindi ad analizzare i primi 4 tratti (più del 40% dei Deva rientra secondo il modello in uno di quei tratti).
ISTJ secondo wiki (il link è sopra) ha queste caratteristiche: fedele, logico, organizzato e ragionevole. Tradizionalista (e ci può stare voler difendere il passato anche per motivi legati alle rimembranze passate), serio, completo e affidabile. Tipicamente molto religioso.
ISTP è il tipico specialista di un settore, nello specifico di un Deva il settore è lo sconfiggere il male. Lo fa seguendo strategie efficaci (a volte non facilmente comprensibili) e cercano di farlo in modo efficiente. Sono in grado di fare battute sul mondo che li circonda (capacità che gli deriva dalle mille mila vite passate). Lasciano lo spazio agli altri per specifici campi di appartenza, ma quando si tratta di sconfiggere il male non accettano di fare in maniere diversa dalla loro.
ISFJ interessato al mantenimento dell'ordine e dell'armonia. Caritatevole e attento ai sentimenti altrui. Fermo e meticoloso nel perseguire le proprie responsabilità (sconfiggere il male). Affidabile e premuroso. Un guardiano modesto che non richiede credito o ringraziamenti per il suo lavoro.
ISFP: pacifico e scanzonato, permette agli altri di vivere secondo le proprie idee. Non ha intenzione di cambiare le idee altrui, ma è fermo è forte sulle proprie. Sono molto attenti alle variazioni nel loro campo (piccoli indizi che possano celare l'azione del male). Sono molto empatici ma non amano la leadership.
I primi tre sono in linea anche con l'articolo di Dragon, l'ultimo sembra un po' stridere, ma applicato al mondo di D&D ci sta. In pratica persegue il bene, ma magari lo fa seguendo una compagnia guidata da un chierico. Poichè i Deva non si curano dei rituali, non seguirà i dettami del culto, ma non cercherà di fermarli sicuramente.
Io ho già scelto che personalità usare, e voi?