Come sempre partiamo dando le informazioni all'acquisto, seguirà poi la recensione:
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Ovviamente col formato Kindle si possono risparmiare un paio di euro ed è anche possibile spendere qualche euro in più per la versione rilegata. Nella versione in brossura proposta abbiamo 8.5 euro per 537 pagine che fanno 2 centesimi a pagina (arrotondati per eccesso) un ottimo prezzo.
Andiamo ora a parlare del contenuto. Il romanzo è il seguito della compagnia del corvo ed è il secondo romanzo della trilogia le cronache del corvo e prosegue la narrazione delle vicendo partendo un istante dopo l'ultima riga del primo romanzo. I protagonisti hanno quindi sconfitto, con il lancio del Ruba Aurora, i lord stregoni. Peccato che la loro distruzione non sia sufficiente ad impedire l'invasione delle tribù degli okkadi che ormai sono unite e contano molti più uomini delle città college. Inoltre lo squarcio in cielo prodotto dal ruba aurora obbliga il Corvo e i suoi alleati ad una corsa contro il tempo per impedire che le stirpi di draghi nemiche dei Kaan (i draghi che prendono forza dalla dimensione di Balaia) si avventino sul mondo distruggendolo.
Con questa premessa l'inizio del romanzo è molto concitato. I singoli capitoli si focalizzono su un punto precisio del continente e narrano gli eventi locali, cercando di dare una simultaneità a livello globale (non come succede nelle due torri in cui prima si parla della ricerca di Merry e Pipino e poi si parla del viaggio di Frodo e Sam). La quest che devono seguire i vari protagonisti è raccogliere quanto più informazioni possibili sui viaggi dimensionali dai quattro college per poi chiudere il varco dimensionale creato dal Ruba Aurora. Si dividono in 3 gruppi per compiere la missione.
Non vado oltre con la trama, ovviamente, passando quindi alle mie impressioni.
Il volume non è malaccio a volerla dir tutta, ma non è un libro nemmeno così buono. La sensazione sessione di D&D raccontata diminuisce un po', nonostante la si senta pesante sia nella struttura del racconto (la tipica quest) che nella presenza ad un certo punto del romanzo del classico personaggio in standby tipica di quelle sessioni in cui il giocatore è assente. Mentre nella compagnia del corvo la storia era incentrata sul Party, qui Barclay racconta un invasione di massa con annessa crisi planare e problemi politici dei vari college. Ovviamente in una complessità così elevata, si perde, rendendo tutto molto semplificato e poco credibile. I nemici che hanno conquistato tutto, sono facilmente superabili, sia dal Corvo (vabbè sono pochi uomini molto ben preparati), che dall'esercito di protettori (e vabbè sono creature magiche), che dal drappello di soldati rimasti delle città stato. Viene da chiedersi come è possibile che un esercito che ha conquistato tutto, possa essere distrutto da quelle parti di esercito nemico che sono sopravvisute. Inoltre i capi clan delle tribù avversarie passano dall'essere dei decenti comandanti a divenire dei cosi che fanno cose a caso. Se già non era impegnativo per l'autore gestire la situazione, ci aggiunge anche un rischio di invasione demoniaca. Anche la trigonometri mette a disagio l'autore. Come fanno tre gruppi che passano una catena montusa che taglia da nord a sud (in linea retta) il continente, affrontare il passaggio a nord, quello al centro, e quello a sud per poi ricongiungersi in un punto nello stesso giorno?
Le cose poi non migliorano quando invece della tessitura esterna della trama, l'autore si concentra con i problemi dei personaggi. A parte il cosidetto personaggio in standby, abbiamo una donna incinta che per pagine e pagine non ci fa pesare il suo stato (sta sempre a combattere, saltare, fare incantesimi). Lo stato d'animo di Denser (chi ha lanciato l'incantesimo) ci viene sempre e solo presentato dal punto di vista di un osservatore esterno e la sua disperazione ci appare prima legata al fatto che il Ruba Aurora da lui lanciato stia per distruggere Balaia, poi sembra che sia svuotato dal fatto di aver inseguito per tutta la vita il Ruba Aurora ed ora non ha più nulla per cui valga la pena vivere, fino al momento in cui, torna normale. Anche quel senso nostalgico dei mercenari che ormai invecchiano, sparisce del tutto in questo romanzo.
I due guerrieri del gruppo in questa vastità sono a dir poco inutili, tanto che la scena di combattimento con i demoni nello spazio interdimensionale, sembra proprio una scena d'azione studiata per far combattere i guerrieri del gruppo, e visto la location non proprio ortodossa, anche qui i limiti di Barcley si vedono tutti. Anche quando i picchiatori potrebbero essere utili (si devono infiltrare nel campo degli okkadi), il lavoro lo fanno i due maghi.
Quello che resta è un romanzo, fruibile, veloce da leggere nonostante le pagine, ma che si può anche evitare. Compratelo se per voi quello che conta è la trama o se avete letto la compagnia del corvo. Non lo consiglio a chi da un romanzo vuole di più che un po' di svago.
Andiamo ora a parlare del contenuto. Il romanzo è il seguito della compagnia del corvo ed è il secondo romanzo della trilogia le cronache del corvo e prosegue la narrazione delle vicendo partendo un istante dopo l'ultima riga del primo romanzo. I protagonisti hanno quindi sconfitto, con il lancio del Ruba Aurora, i lord stregoni. Peccato che la loro distruzione non sia sufficiente ad impedire l'invasione delle tribù degli okkadi che ormai sono unite e contano molti più uomini delle città college. Inoltre lo squarcio in cielo prodotto dal ruba aurora obbliga il Corvo e i suoi alleati ad una corsa contro il tempo per impedire che le stirpi di draghi nemiche dei Kaan (i draghi che prendono forza dalla dimensione di Balaia) si avventino sul mondo distruggendolo.
Con questa premessa l'inizio del romanzo è molto concitato. I singoli capitoli si focalizzono su un punto precisio del continente e narrano gli eventi locali, cercando di dare una simultaneità a livello globale (non come succede nelle due torri in cui prima si parla della ricerca di Merry e Pipino e poi si parla del viaggio di Frodo e Sam). La quest che devono seguire i vari protagonisti è raccogliere quanto più informazioni possibili sui viaggi dimensionali dai quattro college per poi chiudere il varco dimensionale creato dal Ruba Aurora. Si dividono in 3 gruppi per compiere la missione.
Non vado oltre con la trama, ovviamente, passando quindi alle mie impressioni.
Il volume non è malaccio a volerla dir tutta, ma non è un libro nemmeno così buono. La sensazione sessione di D&D raccontata diminuisce un po', nonostante la si senta pesante sia nella struttura del racconto (la tipica quest) che nella presenza ad un certo punto del romanzo del classico personaggio in standby tipica di quelle sessioni in cui il giocatore è assente. Mentre nella compagnia del corvo la storia era incentrata sul Party, qui Barclay racconta un invasione di massa con annessa crisi planare e problemi politici dei vari college. Ovviamente in una complessità così elevata, si perde, rendendo tutto molto semplificato e poco credibile. I nemici che hanno conquistato tutto, sono facilmente superabili, sia dal Corvo (vabbè sono pochi uomini molto ben preparati), che dall'esercito di protettori (e vabbè sono creature magiche), che dal drappello di soldati rimasti delle città stato. Viene da chiedersi come è possibile che un esercito che ha conquistato tutto, possa essere distrutto da quelle parti di esercito nemico che sono sopravvisute. Inoltre i capi clan delle tribù avversarie passano dall'essere dei decenti comandanti a divenire dei cosi che fanno cose a caso. Se già non era impegnativo per l'autore gestire la situazione, ci aggiunge anche un rischio di invasione demoniaca. Anche la trigonometri mette a disagio l'autore. Come fanno tre gruppi che passano una catena montusa che taglia da nord a sud (in linea retta) il continente, affrontare il passaggio a nord, quello al centro, e quello a sud per poi ricongiungersi in un punto nello stesso giorno?
Le cose poi non migliorano quando invece della tessitura esterna della trama, l'autore si concentra con i problemi dei personaggi. A parte il cosidetto personaggio in standby, abbiamo una donna incinta che per pagine e pagine non ci fa pesare il suo stato (sta sempre a combattere, saltare, fare incantesimi). Lo stato d'animo di Denser (chi ha lanciato l'incantesimo) ci viene sempre e solo presentato dal punto di vista di un osservatore esterno e la sua disperazione ci appare prima legata al fatto che il Ruba Aurora da lui lanciato stia per distruggere Balaia, poi sembra che sia svuotato dal fatto di aver inseguito per tutta la vita il Ruba Aurora ed ora non ha più nulla per cui valga la pena vivere, fino al momento in cui, torna normale. Anche quel senso nostalgico dei mercenari che ormai invecchiano, sparisce del tutto in questo romanzo.
I due guerrieri del gruppo in questa vastità sono a dir poco inutili, tanto che la scena di combattimento con i demoni nello spazio interdimensionale, sembra proprio una scena d'azione studiata per far combattere i guerrieri del gruppo, e visto la location non proprio ortodossa, anche qui i limiti di Barcley si vedono tutti. Anche quando i picchiatori potrebbero essere utili (si devono infiltrare nel campo degli okkadi), il lavoro lo fanno i due maghi.
Quello che resta è un romanzo, fruibile, veloce da leggere nonostante le pagine, ma che si può anche evitare. Compratelo se per voi quello che conta è la trama o se avete letto la compagnia del corvo. Non lo consiglio a chi da un romanzo vuole di più che un po' di svago.
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