Qualche tempo fa mi sono imbattuto su un articolo di natura tecnica riguardante la steganografia. Nell'articolo veniva esaminato un software (open source e fatto da un italiano) che permette di usare la steganografia per nascondere un messaggio dentro ad un file.
Se vi state chiedendo cosa sia la steganografia, ve la sintetizzo in due instanti: l'arte di nascondere un messaggio all'interno di qualcosaltro. In generale un qualcosa che pare innoquo a chi lo intercetta.
Facciamo qualche esempio concreto prendendo spunto proprio da wikipedia.
Se scrivo una lettera con un messaggio nascosto, basta usare un codice tra i due interlocutori, ad esempio ogni pagina ha un numero di virgole che indica la lettera dell'alfabeto che voglio utilizzare in quella pagina.
martedì 24 settembre 2013
sabato 21 settembre 2013
Recensione de il sortilegio del corvo
Nel 2011 recensivo la compagnia del corvo il primo romanzo di questa serie. Dopo più di due anni ho finalmente trovato i ritagli di tempo per poter leggere il seguito: il sortilegio del corvo.
Come sempre partiamo dando le informazioni all'acquisto, seguirà poi la recensione:
Come sempre partiamo dando le informazioni all'acquisto, seguirà poi la recensione:
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Ovviamente col formato Kindle si possono risparmiare un paio di euro ed è anche possibile spendere qualche euro in più per la versione rilegata. Nella versione in brossura proposta abbiamo 8.5 euro per 537 pagine che fanno 2 centesimi a pagina (arrotondati per eccesso) un ottimo prezzo.
Andiamo ora a parlare del contenuto. Il romanzo è il seguito della compagnia del corvo ed è il secondo romanzo della trilogia le cronache del corvo e prosegue la narrazione delle vicendo partendo un istante dopo l'ultima riga del primo romanzo. I protagonisti hanno quindi sconfitto, con il lancio del Ruba Aurora, i lord stregoni. Peccato che la loro distruzione non sia sufficiente ad impedire l'invasione delle tribù degli okkadi che ormai sono unite e contano molti più uomini delle città college. Inoltre lo squarcio in cielo prodotto dal ruba aurora obbliga il Corvo e i suoi alleati ad una corsa contro il tempo per impedire che le stirpi di draghi nemiche dei Kaan (i draghi che prendono forza dalla dimensione di Balaia) si avventino sul mondo distruggendolo.
Con questa premessa l'inizio del romanzo è molto concitato. I singoli capitoli si focalizzono su un punto precisio del continente e narrano gli eventi locali, cercando di dare una simultaneità a livello globale (non come succede nelle due torri in cui prima si parla della ricerca di Merry e Pipino e poi si parla del viaggio di Frodo e Sam). La quest che devono seguire i vari protagonisti è raccogliere quanto più informazioni possibili sui viaggi dimensionali dai quattro college per poi chiudere il varco dimensionale creato dal Ruba Aurora. Si dividono in 3 gruppi per compiere la missione.
Non vado oltre con la trama, ovviamente, passando quindi alle mie impressioni.
Il volume non è malaccio a volerla dir tutta, ma non è un libro nemmeno così buono. La sensazione sessione di D&D raccontata diminuisce un po', nonostante la si senta pesante sia nella struttura del racconto (la tipica quest) che nella presenza ad un certo punto del romanzo del classico personaggio in standby tipica di quelle sessioni in cui il giocatore è assente. Mentre nella compagnia del corvo la storia era incentrata sul Party, qui Barclay racconta un invasione di massa con annessa crisi planare e problemi politici dei vari college. Ovviamente in una complessità così elevata, si perde, rendendo tutto molto semplificato e poco credibile. I nemici che hanno conquistato tutto, sono facilmente superabili, sia dal Corvo (vabbè sono pochi uomini molto ben preparati), che dall'esercito di protettori (e vabbè sono creature magiche), che dal drappello di soldati rimasti delle città stato. Viene da chiedersi come è possibile che un esercito che ha conquistato tutto, possa essere distrutto da quelle parti di esercito nemico che sono sopravvisute. Inoltre i capi clan delle tribù avversarie passano dall'essere dei decenti comandanti a divenire dei cosi che fanno cose a caso. Se già non era impegnativo per l'autore gestire la situazione, ci aggiunge anche un rischio di invasione demoniaca. Anche la trigonometri mette a disagio l'autore. Come fanno tre gruppi che passano una catena montusa che taglia da nord a sud (in linea retta) il continente, affrontare il passaggio a nord, quello al centro, e quello a sud per poi ricongiungersi in un punto nello stesso giorno?
Le cose poi non migliorano quando invece della tessitura esterna della trama, l'autore si concentra con i problemi dei personaggi. A parte il cosidetto personaggio in standby, abbiamo una donna incinta che per pagine e pagine non ci fa pesare il suo stato (sta sempre a combattere, saltare, fare incantesimi). Lo stato d'animo di Denser (chi ha lanciato l'incantesimo) ci viene sempre e solo presentato dal punto di vista di un osservatore esterno e la sua disperazione ci appare prima legata al fatto che il Ruba Aurora da lui lanciato stia per distruggere Balaia, poi sembra che sia svuotato dal fatto di aver inseguito per tutta la vita il Ruba Aurora ed ora non ha più nulla per cui valga la pena vivere, fino al momento in cui, torna normale. Anche quel senso nostalgico dei mercenari che ormai invecchiano, sparisce del tutto in questo romanzo.
I due guerrieri del gruppo in questa vastità sono a dir poco inutili, tanto che la scena di combattimento con i demoni nello spazio interdimensionale, sembra proprio una scena d'azione studiata per far combattere i guerrieri del gruppo, e visto la location non proprio ortodossa, anche qui i limiti di Barcley si vedono tutti. Anche quando i picchiatori potrebbero essere utili (si devono infiltrare nel campo degli okkadi), il lavoro lo fanno i due maghi.
Quello che resta è un romanzo, fruibile, veloce da leggere nonostante le pagine, ma che si può anche evitare. Compratelo se per voi quello che conta è la trama o se avete letto la compagnia del corvo. Non lo consiglio a chi da un romanzo vuole di più che un po' di svago.
Andiamo ora a parlare del contenuto. Il romanzo è il seguito della compagnia del corvo ed è il secondo romanzo della trilogia le cronache del corvo e prosegue la narrazione delle vicendo partendo un istante dopo l'ultima riga del primo romanzo. I protagonisti hanno quindi sconfitto, con il lancio del Ruba Aurora, i lord stregoni. Peccato che la loro distruzione non sia sufficiente ad impedire l'invasione delle tribù degli okkadi che ormai sono unite e contano molti più uomini delle città college. Inoltre lo squarcio in cielo prodotto dal ruba aurora obbliga il Corvo e i suoi alleati ad una corsa contro il tempo per impedire che le stirpi di draghi nemiche dei Kaan (i draghi che prendono forza dalla dimensione di Balaia) si avventino sul mondo distruggendolo.
Con questa premessa l'inizio del romanzo è molto concitato. I singoli capitoli si focalizzono su un punto precisio del continente e narrano gli eventi locali, cercando di dare una simultaneità a livello globale (non come succede nelle due torri in cui prima si parla della ricerca di Merry e Pipino e poi si parla del viaggio di Frodo e Sam). La quest che devono seguire i vari protagonisti è raccogliere quanto più informazioni possibili sui viaggi dimensionali dai quattro college per poi chiudere il varco dimensionale creato dal Ruba Aurora. Si dividono in 3 gruppi per compiere la missione.
Non vado oltre con la trama, ovviamente, passando quindi alle mie impressioni.
Il volume non è malaccio a volerla dir tutta, ma non è un libro nemmeno così buono. La sensazione sessione di D&D raccontata diminuisce un po', nonostante la si senta pesante sia nella struttura del racconto (la tipica quest) che nella presenza ad un certo punto del romanzo del classico personaggio in standby tipica di quelle sessioni in cui il giocatore è assente. Mentre nella compagnia del corvo la storia era incentrata sul Party, qui Barclay racconta un invasione di massa con annessa crisi planare e problemi politici dei vari college. Ovviamente in una complessità così elevata, si perde, rendendo tutto molto semplificato e poco credibile. I nemici che hanno conquistato tutto, sono facilmente superabili, sia dal Corvo (vabbè sono pochi uomini molto ben preparati), che dall'esercito di protettori (e vabbè sono creature magiche), che dal drappello di soldati rimasti delle città stato. Viene da chiedersi come è possibile che un esercito che ha conquistato tutto, possa essere distrutto da quelle parti di esercito nemico che sono sopravvisute. Inoltre i capi clan delle tribù avversarie passano dall'essere dei decenti comandanti a divenire dei cosi che fanno cose a caso. Se già non era impegnativo per l'autore gestire la situazione, ci aggiunge anche un rischio di invasione demoniaca. Anche la trigonometri mette a disagio l'autore. Come fanno tre gruppi che passano una catena montusa che taglia da nord a sud (in linea retta) il continente, affrontare il passaggio a nord, quello al centro, e quello a sud per poi ricongiungersi in un punto nello stesso giorno?
Le cose poi non migliorano quando invece della tessitura esterna della trama, l'autore si concentra con i problemi dei personaggi. A parte il cosidetto personaggio in standby, abbiamo una donna incinta che per pagine e pagine non ci fa pesare il suo stato (sta sempre a combattere, saltare, fare incantesimi). Lo stato d'animo di Denser (chi ha lanciato l'incantesimo) ci viene sempre e solo presentato dal punto di vista di un osservatore esterno e la sua disperazione ci appare prima legata al fatto che il Ruba Aurora da lui lanciato stia per distruggere Balaia, poi sembra che sia svuotato dal fatto di aver inseguito per tutta la vita il Ruba Aurora ed ora non ha più nulla per cui valga la pena vivere, fino al momento in cui, torna normale. Anche quel senso nostalgico dei mercenari che ormai invecchiano, sparisce del tutto in questo romanzo.
I due guerrieri del gruppo in questa vastità sono a dir poco inutili, tanto che la scena di combattimento con i demoni nello spazio interdimensionale, sembra proprio una scena d'azione studiata per far combattere i guerrieri del gruppo, e visto la location non proprio ortodossa, anche qui i limiti di Barcley si vedono tutti. Anche quando i picchiatori potrebbero essere utili (si devono infiltrare nel campo degli okkadi), il lavoro lo fanno i due maghi.
Quello che resta è un romanzo, fruibile, veloce da leggere nonostante le pagine, ma che si può anche evitare. Compratelo se per voi quello che conta è la trama o se avete letto la compagnia del corvo. Non lo consiglio a chi da un romanzo vuole di più che un po' di svago.
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mercoledì 18 settembre 2013
Incontro con Terry Brooks e la fine di Shannara
Come vi avevo segnalato qualche tempo fa, Terry Brooks è stato quest'anno ospite del Festivaletteratura di Mantova. Ho presenziato alla presentazione del suo nuovo libro (non potevo farmi scappare l'autografo sulla mia copia) e voglio condividere anche con voi i punti trattati durante il suo intervento.
E' stata la prima volta che ho potuto vedere dal vivo Terry Brooks e devo ammettere che è stato veramente spassoso. Un vero mattacchione. Sono stato fortunato a sapere l'inglese sufficientemente bene da non necessitare del traduttore che traduceva la battute sferzanti di Terry in modo totalmente atono (almeno per la prima parte dell'intervista).
La prima domanda verteva sul fatto che nel bene o nel male, la Spada di Shannara è considerato una sorta di romanzo spartiacque nella letteratura fantasy. La sua capacità di vendere in breve tempo molte copie ha mostrato agli editori dell'epoca (siamo nel 1977) che anche il fantasy poteva essere un genere adatto al grande pubblico. Terry ha così ricordato come il manoscritto di Shannara sia passato per tre mani prima di approdare quasi per caso nelle mani di un editore che come scommessa ha voluto dimostrare a se stesso e all'editori dell'epoca che il fantasy poteva vendere. La morale di questa storia, sempre a detta di Terry, è che la qualità più importante per uno scrittore esordiente è la fortuna!
A seguire ci ha dato una notizia per i fan abbastanza sconvolgente, ossia che il romanzo appena pubblicato in italiano è il primo di una trilogia già uscita negli stati uniti, a seguire ci saranno altri due romanzi di Shannara che sanciranno la fine del ciclo di Shannara. Terry ci ha infatti raccontato che ha riflettuto sul fatto che prima o poi morirà e che quindi, se questo avvenisse prima della fine di Shannara, un altro potrebbe scrivere la fine del ciclo, poichè ci tiene a concludere la saga lui, ha deciso che è giunto il momento di scrivere il romanzo conclusivo. Ovviamente anche se il ciclo sarà concluso, rimarranno spazi per scrivere comunque romanzi che si inseriscono tra quelli già presenti (come è successo per la graphic novel ad esempio) e quindi non è detto che la fine della saga coincida con la fine della produzione su Shannara.
Si è parlato anche di Ebook, in particolare riferimento ai racconti pubblicati da Terry solo in versione EBook e ci è stato annunciato che quando i racconti, voluti dall'editore per essere più presenti sul mercato elettronico, raggiungeranno il numero di 8 saranno raccolti anche in volume cartaceo.
Poi si è toccato l'argomento film e tv. Terry ha confermato la sensazione fiduciosa che ha riguardo ai produttori della serie televisiva basata sul romanzo le Pietre magice di Shannara. La produzione lo ha infatti convinto che 24 ore di serie TV siano il mezzo migliore per raccontare con la giusta profondità il romanzo. Ci ha detto che l'emittente tv è già stata scelta e che entro due mesi ci dovrebbero essere l'annuncio ufficiale della serie. Non ci saranno attori famosi, ma attori adatti ad interpretare i personaggi. Per il discorso cinema, invece, permane quanto già detto sul film del magico regno di landover.
Sono quindi state fatte domande dal pubblico, ma niente di interessante. Una però è stata divertente e la voglio riassumere anche qui (non me ne voglia l'autore ma non ho una memoria così buona da riscriverla con le stesse parole):
A seguire ci ha dato una notizia per i fan abbastanza sconvolgente, ossia che il romanzo appena pubblicato in italiano è il primo di una trilogia già uscita negli stati uniti, a seguire ci saranno altri due romanzi di Shannara che sanciranno la fine del ciclo di Shannara. Terry ci ha infatti raccontato che ha riflettuto sul fatto che prima o poi morirà e che quindi, se questo avvenisse prima della fine di Shannara, un altro potrebbe scrivere la fine del ciclo, poichè ci tiene a concludere la saga lui, ha deciso che è giunto il momento di scrivere il romanzo conclusivo. Ovviamente anche se il ciclo sarà concluso, rimarranno spazi per scrivere comunque romanzi che si inseriscono tra quelli già presenti (come è successo per la graphic novel ad esempio) e quindi non è detto che la fine della saga coincida con la fine della produzione su Shannara.
Si è parlato anche di Ebook, in particolare riferimento ai racconti pubblicati da Terry solo in versione EBook e ci è stato annunciato che quando i racconti, voluti dall'editore per essere più presenti sul mercato elettronico, raggiungeranno il numero di 8 saranno raccolti anche in volume cartaceo.
Poi si è toccato l'argomento film e tv. Terry ha confermato la sensazione fiduciosa che ha riguardo ai produttori della serie televisiva basata sul romanzo le Pietre magice di Shannara. La produzione lo ha infatti convinto che 24 ore di serie TV siano il mezzo migliore per raccontare con la giusta profondità il romanzo. Ci ha detto che l'emittente tv è già stata scelta e che entro due mesi ci dovrebbero essere l'annuncio ufficiale della serie. Non ci saranno attori famosi, ma attori adatti ad interpretare i personaggi. Per il discorso cinema, invece, permane quanto già detto sul film del magico regno di landover.
Sono quindi state fatte domande dal pubblico, ma niente di interessante. Una però è stata divertente e la voglio riassumere anche qui (non me ne voglia l'autore ma non ho una memoria così buona da riscriverla con le stesse parole):
Nei vari romanzi di Shannara, gli elfi sono sempre i primi a morire e in generale fanno sempre una brutta fine. C'è un motivo o è un odio personale?Terry, che poco prima aveva risposto che se potesse andare a vivere nelle quattro terre avrebbe scelto Arbolon (la capitale degli elfi), risponde (in modo scherzoso) che ogni volta che si mette a scrivere un romanzo cerca di reprimere il suo istinto omicida, ma che difficilmente ci riesce e che comunque non è una cosa personale, perchè anche i nani non se la passano bene e i druidi, anche se vivono a lungo, non hanno una vita particolarmente divertente.
domenica 15 settembre 2013
Attacco di opportunità Dungeons and Dragons 3.5
Gli attacchi di opportunità sono una delle regole che da sempre ha causato più dubbi sul gioco. Ci sono centinaia e centinaia di Thread e post che parlano dell'argomento. Qualche giorno fa mi è arrivata questa richiesta:
Vorrei farti un altra domanda, così da sfruttare al meglio gli AdO, uno dei giocatori con cui gioco a D&D 3.5 (Forgotten Realms) sostiene che durante l'attacco di opportunità si possa fare solo l'attacco primario con la tua arma, mentre ricordo vagamente che si possano anche compiere manovre speciali come lo sbilanciare.
Se guardo la spiegazione degli attacchi di opprtunità dice che l'avversario può compiere solo attacchi in mischia ed infatti lo sbilanciare viene visto come un attacco a contatto in mischia (per me che uso la falce).
Mi potresti dare una mano a trovare una regola ufficiale che chiarisca questo punto, altrimenti mi ritroverò a creare ADo ma a sfruttarli poco.
Magari un elenco ufficiale di opzioni da compiere durante un AdO.
A giorni inizieremo a giocare e se c'è qualcosa gli porto la regola
Molto tempo fa avevo scritto il post: "E fatemi 'sto attacco di opportunità" che parlava proprio dello sfruttare in modo corretto gli ADO. Si riferiva alla quarta edizione, ma vale anche per la 3.5 e per Pathfinder. Andando sulla SRD del d20 system abbiamo (link):
Basta infatti cercare nella SRD (link) la lista degli attacchi speciali per trovare Disarmare (Disarm) che recita:
An attack of opportunity is a single melee attack, and you can only make one per round.
trad: un attacco di opportunità è un singolo attacco in mischia e ne puoi fare solo uno per round.Di definizione in definizione. Per rispondere ora occore capire cosa si intende per single melee attack (singolo attacco in mischia). Sempre nella SRD abbiamo l'identificazione delle azioni in combattimento tra cui c'è definito il melee attack (link):
With a normal melee weapon, you can strike any opponent within 5 feet. (Opponents within 5 feet are considered adjacent to you.) Some melee weapons have reach, as indicated in their descriptions. With a typical reach weapon, you can strike opponents 10 feet away, but you can’t strike adjacent foes (those within 5 feet).
trad: con un'arma da mischia normale, puoi colpire un avversario entro 1,5 m (gli avversari entro 1,5 m da te sono considerati a te adiacienti). Qualche arma da mischia ha portata indicato nella sua descrizione. Con una tipica arma con portata puoi colpire i tuoi avversari a 3 metri di distanza, ma non potrai colpire i nemici adiacenti (quelli entro 1,5 metri)Ad una prima lettura sembrerebbe quindi confermata l'ipotesi del giocatore che sostiene che si possa solo colpire con l'arma primaria. Sarebbe un motivo di pregio del regolamento, ma così non è. Infatti, possono esserci attacchi speciali che si comportano come un attacco in mischia (melee attack).
Basta infatti cercare nella SRD (link) la lista degli attacchi speciali per trovare Disarmare (Disarm) che recita:
As a melee attack, you may attempt to disarm your opponent.
trad: Come attacco in mischia, tu puoi cercare di disarmare il tuo avversario.Risulta quindi possibile disarmare con un attacco di opportunità. Andiamo quindi a vedere se lo sbilanciare è un attacco in mischia. Sbilanciare in inglese è trip e lo troviamo sempre negli attacchi speciali:
You can try to trip an opponent as an unarmed melee attack. [...] Some weapons can be used to make trip attacks.
trad: Puoi provare a sbilanciare un avversario come attacco in mischa disarmato. [...] Alcune armi possono essere usate per fare attacchi atti a sbilanciare.Confermando quanto richiesto, sbilanciare può essere fatto come attacco di opportunità. Per cui poichè la falce (Scythe) permette di fare gli attacchi di sblianciamento, considerando che l'attacco di sblianciamento è un attacco in mischia e visto che l'attacco di opportunità è un attacco in mischia, allora si può usare sbilanciare come attacco di opportunità.
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sabato 14 settembre 2013
Background Christalf la mezzelfa
Il background che segue è il completamento del personaggio iniziato con la sua build: mezzelfa ladro/guerriero/stregone/ombradanzante.
Normalmente scrivo i background come se essi venissero raccontati in prima persona dal personaggio. È un metodo che ritengo molto efficace e diventa utile per chi lo scrive e lo legge per sentire proprio il personaggio, quindi un buon metodo per chi si scrive da solo il background ma anche per chi lo scrive per altri (ad esempio per un'avventura demo con personaggi prefatti o per un torneo).
Per questo background invece vorrei descrivere gli eventi salienti del passatto di Christalf (il nome del personaggio) in forma di racconto breve. È un qualcosa su cui rimugino da parecchi giorni e non so se il risultato finale sarà all'altezza delle mie aspettative.
Andiamo ad iniziare...
Normalmente scrivo i background come se essi venissero raccontati in prima persona dal personaggio. È un metodo che ritengo molto efficace e diventa utile per chi lo scrive e lo legge per sentire proprio il personaggio, quindi un buon metodo per chi si scrive da solo il background ma anche per chi lo scrive per altri (ad esempio per un'avventura demo con personaggi prefatti o per un torneo).
Per questo background invece vorrei descrivere gli eventi salienti del passatto di Christalf (il nome del personaggio) in forma di racconto breve. È un qualcosa su cui rimugino da parecchi giorni e non so se il risultato finale sarà all'altezza delle mie aspettative.
Andiamo ad iniziare...
L'acqua del torrente defluiva lentamente e sussurrava un discorso che all’elfo seduto sul bordo provocava una sensazione di coesione con l’ambiente circostante. Sospirò ancora abbassando lo sguardo incapace di interessarsi ai piccoli pesci argentati che nuotavano veloci inseguendo invisibili richiami. Guardò ad ovest verso la città fra gli alberi, centro nevralgico del suo popolo, sospirò di nuovo e guardò ad est, verso il territorio degli uomini. Se i pesci avessero prestato attenzione a lui, al suo volto, avrebbero notato come il pensiero del mondo degli uomini gli avesse addolcito lo sguardo. Scosse la testa e la portò nuovamente al torrente, quasi fosse interessante guardarlo scorrere immutato, strinse più forte il suo pugno e si alzò di scatto dirigendosi a ovest.
Mentre percorreva veloce le vie di Arboria, la capitale, la gente lo salutava. «Ben tornato mio signore!”, gli disse una anziana elfa, «Onore al principe.», gli disse un mercante, alcuni dei suoi soldati si misero sull’attenti. Riconobbe ad un certo punto Fhaialf, il suo vice quando era al comando, stava, assieme alla sua amata, guardando degli abiti e scambiandosi sguardi di appartenenza l’uno all’altra. Fece per andarsene ma Fhaialf lo notò e lo salutò, «Comandante!», disse mettendosi sull’attenti.
«Non hai bisogno di questa formalità con me Fhaialf.», rispose. Il suo vice, che era quanto di più vicino ad un amico avesse, sussurrò qualcosa alla sua compagna e lo raggiunse.
« Raikalf, mio signore, mio comandante, mio amico. Al fine avete raggiunto la decisione di restare?»
« Mio caro Fhaialf, sono l’erede al trono e non posso abbandonare il mio popolo. Ma il cuore non più mi appartiene e dovrò sciogliere la promessa fatta a Lorellen e poi convincere mio padre ad accettare colei che sarà la mia compagna di vita.»
« Ciò a cui vai incontro rende la battaglia di Kolima una sciocchezza.»
« Se un giorno dovrò guidare il mio popolo, dovrò affrontare problemi ben maggiori di questi. Ora lasciami andare e stai con la tua promessa, ho già rubato più del tempo che mi è permesso ai vostri momenti.»
Bussò tre volte alla porta delle stanze di Lorellen e una voce dal tono malinconico disse dall’altra parte: « Entrate pure mio signore, il vostro arrivo mi è stato annunciato.»
Raikalf aprì la porta e si fece avanti, Lorellen era seduta su un comodo scranno, gli occhi atteggiati a delusione, ma pieni di una forza interiore invidiabile. Indossava un abito di broccato tra i più pregiati e stava esprimendo al massimo la sua femminilità. Raikalf si accorse di trattenere il fiato e cercò di rilassarsi, turbato da una visione così elevata di bellezza. La giovane, fiorita durante gli anni in cui lui guidava l’esercito degli elfi, lo notò e si alzò turbando ulteriormente il suo amato.
« Gli altri soldati sono già nelle braccia delle proprie amate, perché, mio signore, avete così tardato nel venirmi a far visita. Vi siete forse dimenticati della nostra promessa, di quando ci siamo amati avvolti nel tepore del sole al tramonto?», disse mostrando un broncio.
« Proprio perché non l’ho dimenticato è stato così difficile fare questo passo, e ancora di più lo è ora che vi vedo e rimango senza parole, pur consapevole di dovervi parlare.»
Il broncio sparì dal volto della giovane elfa, fece posto ad un vittorioso sorriso, così come gli occhi divennero forti come quelli di una pantera che pregusta la sua preda. Gli si avvicinò e fece per baciarlo. Raikalf fece appello a tutte le sue forze per sottrarsi e lo fece girando il capo, chiudendo gli occhi e facendo un passo indietro. Il dubbio velò il volto di Lorellen.
« Perché vi ritraete mio signore, non abito più il vostro cuore?», disse con una voce straziata dal dolore.
Senza guardarla negli occhi Raikalf parlò:« Lorellen, le nostre famiglie approvano il nostro rapporto, fin da bambini siamo cresciuti assieme. Ci hanno fatto crescere assieme proprio perché speravano che ci saremmo amati. Tu sei stata la prima per cui il mio cuore ha battuto e con sincerità ti promisi che sarei tornato.», fece una pausa, deglutì e riprese,« Sono tornato, ma il mio cuore non ti appartiene più. Mentre ero lontano a combattere ho conosciuto una donna umana e ci siamo amati. »
« Ma io ti perdono mio signore! La guerra è così straziante, così difficile da sopportare. Il tuo cuore aveva bisogno di amore per poter andare avanti, io non ero là e tu hai trovato l’abbraccio di un’altra donna. Non importa, importa solo che tu sia tornato!», si affrettò a dire Lorellen.
« Non capisci Lorellen… Quella donna mi ha dato una figlia. Io le amo entrambe. Non dico bugie se ti dico che ancora nutro affetto per te, ma non possiamo più amarci. Io sono di un’altra.»
L’orrore riempì gli occhi di Lorellen e guardò il principe tra le lacrime. Il principe sospirò, abbassò nuovamente lo sguardo ed usci silenzioso dalla stanza.
« CHE COSA!», tuonò il re, « TU NON PORTERAI QUI QUELLA DONNA!»
« Padre, ella sarà la mia sposa con o senza il vostro permesso. Ella mi ha dato una figlia ed io non la disconoscerò. Se questo reca disturbo alla famiglia reale sono pronto ad abbandonare il mio titolo ed il mio cognome e ad accettare l’esilio.»
Respirando affannosamente, a stento trattenendo l’ira, il re tuonò nuovamente:« SEI UNO SCIOCCO! SEI UN INDEGNO RAPPRESENTATE DELLA NOSTRA STIRPE! LORELLEN TI SI È CONCESSA IN VIRTÙ DELLA TUA PROMESSA. ORA PENSI DI CANCELLARE IL PASSATO CHIEDENDOLE SOLTANTO SCUSA?»
« Non ho altra scelta padre.»
Con la concentrazione tipica dello schermidore, il re aggiunse:« E a tuo figlio che scusa racconterai?»
« Figlio?», rispose con tono incerto.
« Lorellen è rimasta incinta la notte in cui avete soggiaciuto, hai un figlio di tre anni. Strano che non te l’abbia mostrato…»
Le parole echeggiavano nel soggiorno della piccola casa di mattoni. Sue piangeva a dirotto pregando Raikalf di non abbandonarle, Raikalf a sua volta piangeva dicendo che non c’era altro modo. Nell’altra stanza la piccola si era svegliata ed aveva percepito il dolore proveniente dall’altra parte, in pochi attimi il dolore la sopraffece e stette quasi per iniziare a piangere. Poi l’ombra l’accarezzò, un canto di calma e pace, di sicurezza, la avvolse e la calmò. Tra le ombre si sentiva in pace.
Il giovane elfo se ne stava in disparte ed osservava non visto i 3 monelli. La ragazza li capeggiava. Passarono vicino alla bancarella della frutta, con abilità presero tre mele e sparirono senza farsi notare, se non da lui. Li seguì ancora fino a che non si misero in disparte a gustare le loro mele, i vestiti sporchi e strappati denotavano la loro condizione di povertà e un po’ li giustificava del furto. D’un tratto la ragazza si alzò e disse, « C’è qualcosa che non va, me lo sento!», gli altri ragazzi si alzarono a loro volta dimentichi delle mele. Poi d’un tratto caddero a terra addormentati, tutti tranne la ragazza. L’elfo che l’osservava comprese subito che si trattava di magia, ma non si capacitava di come la ragazza fosse resistita, forse il dono della magia era in lei. Nella piccola piazzetta comparvero due elfi. Il tatuaggio sul collo denotava che fossero assassini.
« E brava la nostra piccola mezzelfa! Hai resistito, ma ora verrai con noi. C’è qualcuno che pagherebbe molto per te.»
« Per me?», rispose con voce tremolante la giovane, « Sono solo una piccola orfana senza soldi.»
« Basta chiacch….», l’elfo non finì la frase perché un coltello gli si conficcò in gola. L’altro farabutto si guardò intorno incapace di comprenderne la provenienza, fino a che non fu ucciso a sua volta. Il giovane elfo si avvicinò alla ragazza.
« Sei fortunata che fossi nei paraggi ragazza, quei due non avevano buone intenzioni.»
« Grazie. », rispose la giovane.
« Io sono Renifil, e mi sa che se vuoi campare a lungo è meglio che ti addestri un po’ all’arte della lotta.»
« Io mi chiamo Christalf.»
Erano ormai due anni che si allenava con Renfil, passava il giorno cercando di racimolare qualche moneta per aiutare la madre. Suo padre era morto in battaglia quando era in fasce e la madre aveva fatto di tutto per provvedere a lei. Suo padre era un elfo e questo non aiutava di certo il suo inserimento nel mondo degli uomini. Di suo ci metteva un’abilità innata al nascondersi e al muoversi in modo furtivo, un sesto senso quasi magico, forse retaggio del suo status elfico. Al tramonto, si allenava con Renfil. Era stato solo l’ultimo periodo che le aveva permesso di mettere chiarezza nel suo cuore, quei battiti accelerati, quel pensare al giovane elfo in momenti inopportuni. Lo amava, ne era certa. Quel giorno glielo avrebbe detto.
Si allenarono per una buona mezzora quando Renfil le disse: « Ormai sei una lanciatrice di coltelli ben migliore di me. L’addestramento è finito.»
« Quindi non vorrai più avere a che fare con me?», chiese la ragazza con tono un po’ imbronciato.
« No, io ci sarò sempre per te.»
Il cuore le salì in gola e i battiti andarono a mille. Gli occhi le si fecero dolci e disse:« Anche io ci sarò sempre per te, io ti amo.», poi gli si avvicinò per abbracciarlo.
L’elfo si ritrasse: « Aspetta Christalf hai franteso.»
La ragazza rabbrividì e impallidì, si sentiva così vulnerabile e sciocca. Lui non l’amava! Questo le rimbalzava in testa e si vergognava così tanto per aver fatto la prima mossa. Le lacrime stentavano ad essere trattenute e Christalf fece per andarsene, quando la forte presa di Renfil la trattenne per il braccio.
« Non devi scappare. Devi sapere una cosa. Io sono tuo fratello e tuo padre non è morto!»
Aveva atteso così tanto ed ora cavalcava al fianco di Renfil per le vie di Arboria. Gli elfi guardavano la mezzelfa e il principe e i più non proferivano parole. Alcuni osavano bisbigliare e Christalf si sentiva molto a disagio. Pensava a tutte le cattiverie che negli anni aveva ricevuto nella città degli uomini, le stesse cose le mormoravano ora nella città degli elfi. Mezzosangue, quanto sarebbe passato prima che qualcuno glielo gridasse in faccia. Proseguì come in trance e non seppe dire come era scesa da cavallo. Venne annunciata al re e alla regina e alla fine fu fatta entrare. Il re non appena la vide si alzò in piedi.
« Christalf, non sai quanto ho atteso questo momento.»
« Tu sei mio padre? », sentiva in se un misto di emozioni che andavano dalla gioia e dalla voglio di abbracciare il padre che per anni aveva creduto defunto, fino alla voglia di litigare verso un genitore che non si era mai fatto vivo in tutti quegli anni. Come spesso accade, furono i pensieri negativi ad avere la meglio.
« Perchè? Sei un re! Io e la mamma abbiamo vissuto nella miseria da sole e tu non ci hai mai aiutato.»
« Christalf non essere così dura con…», fece per mediare Renfil.
« No, Renfil, tua sorella ha ragione. All’inizio avevo giurato a mio padre che non ti avrei mai più vista, quando morì ed io ascesi al trono, non avevo più nessun dovere di mantenere quel giuramento, ma non ebbi la forza di affrontare le mie colpe.»
« Sarei una colpa per te? Anche la mamma?»
« No, non fraintendermi. Ho sbagliato, sbagliato molto nella mia vita. Sarei voluto stare con voi, la mia colpa è non averlo fatto. Sei così bella. Bella come tua madre.», disse il re sopraffatto dall’emozione. La regina stringeva forte i braccioli del seggio, tanto che le nocche le erano diventate bianche. Si alzò d’impulso e disse:« Ho già sentito abbastanza! Scusami giovane mezzelfa, ma non credo di voler sentire altro!» e con sguardo furioso uscì dalla stanza.
« Madre…», cercò di fermarla Renfil.
« Cara aspetta…», disse il re.
Le lacrime solcavano il viso di Christalf, mentre guardava verso il basso. Con la voce rotta dal pianto riuscì a dire: « è stato un errore venire qui. Io sono di troppo. Me la sono sempre cavata da sola e continuerò a farlo.», uscì veloce dalla stanza e Renfil la rincorse. Quando fu fuori non vi era traccia di Christalf, le ombre sembravano averla inghiottita.
« Sorella…», disse lui gravemente.
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giovedì 5 settembre 2013
Campagna fondi per Dungeon World
Narrattiva presenterà l'edizione italiana di Dungeon World a Lucca. Come alternativa al solito sistema di prevendite ha ideato una raccolta fondi su ulule (una piattaforma simile a kickstarter) così in base ai fondi raccolti l'edizione potrà diventare più bella ed avere più gadget al contorno.
Io personalmente ho partecipato perchè voglio avere Dungeon World il prima possibile e in più penso che la mappa A3 così come l'eventuale possibilità di avere la versione PDF sia fantastica.
Mi sento di invitarvi a fare lo stesso perchè credo che Dungeon World sia un ottimo prodotto, e se proprio non vi interessa il gioco spargete la voce. Il link a cui cliccare è questo: Dungeon World raccolta fondi.
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Io personalmente ho partecipato perchè voglio avere Dungeon World il prima possibile e in più penso che la mappa A3 così come l'eventuale possibilità di avere la versione PDF sia fantastica.
Mi sento di invitarvi a fare lo stesso perchè credo che Dungeon World sia un ottimo prodotto, e se proprio non vi interessa il gioco spargete la voce. Il link a cui cliccare è questo: Dungeon World raccolta fondi.
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