Il processo creativo non è demandabile ad altri. L'idea di chiedere all'amico di turno un aiuto per scrivere il carattere e il background del personaggio, che porta spesso ad accettare tutti i suggerimenti dell'amico, non è utile.
Quando si partecipa ad una tappa del campionato GDR ci si trova di fronte a personaggi che hanno già il carattere e il background preparato. La sfida lì non sta tanto nel sapere interpretare ma nel saper recitare un personaggio di un altro.
Il gioco di ruolo non è improvvisazione teatrale, non lo è del tutto. Il proprio personaggio è un qualcosa che riguarda il gusto individuale e le proprie attitudini. Quando in dungeons and dragons qualcuno si sa che farà il guerriero, qualcun altro il mago o il chierico e un altro il ladro, si può già intuire una certa attitudine nella loro scelta. In tutti i gruppi c'è il giocatore che fa il guerriero. Il guerriero per loro è semplice, tace quando si interpreta, si stanca presto e presto passa alle mani e quando c'è da combattere è pronto ad andare avanti. So che c'è anche una componente di facilità di regole nel guerriero, ma questo post è indirizzato in altro modo.
Al giorno d'oggi i manuali di giochi di ruolo sono molto più attenti alla costruzione del background e della personalità del personaggio. Alcuni obbligano proprio il giocatore con delle meccaniche a scegliere il proprio background. Una volta si diceva solo: ok adesso scrivi il tuo background. Ogni master poi decideva se, per ottenere il bakcground, esso valesse 100 punti esperienza o il primo passaggio di livello.
La creatività è sì un dono ma è anche il saper sfruttare una tecnica. Tutti fantastichiamo e io non credo che esista una persona che non sia in grado di fantasticare sul proprio personaggio. E' solo che non sa che quello che fantastica può essere tradotto in una personalità e in un background. Non sa che ci sono tecniche meccaniche che possono aiutarlo e soprattutto non sa che questo è il primo passo per affrontare il gioco in modo più di ruolo.
Io sono per l'interpretazione,! I dungeon e gli scontri sono la parte di azione di un racconto a più mani improvvisato. Non è il miglior o il peggior punto di vista. E' solo il mio punto di vista e quando si è in gruppo a giocare, ognuno influenza gli altri con il proprio punto di vista. Qualcuno cambierà e sarà felice, altri cambieranno e ad un certo punto diranno: "Ho voglia di tornare indietro a quando il nano era un guerriero brontolone". La mia esperienza mi fa dire che una volta che si è fatto un passo nell'interpretazione non si trova più appagamento nel modo precedente di giocare e se quindi si è fatto un passo indietro, perchè comunque non si ama più giocare nel nuovo modo, vuol dire solo che si è perso qualcosa nel cammino. Cosa non so.
Ma torniamo alla scrittura del background, si può semplicemente rispondere ad una serie di domande evitando i monosillabi.
Partiamo dalle radici. Il proprio personaggio ha una razza o una base sociale. La prima cosa da fare è leggersi qual'è la base sociale per il proprio personaggio e poi scegliere la posizione del proprio personaggio rispetto ad ogni regola sociale. Come? Scegliendo una di queste quattro condizioni:
Ho trovato proprio oggi un libro gratuito e favoloso (ma in lingua inglese) che propone 365 domande per il proprio personaggio (una al giorno). Io vi consiglio di scaricarlo da qui. A vostro uso e consumo ve ne traduco 12 (una al mese) con cui rapportarvi (un copia incolla su Bing Translator può fare al caso vostro se non sapete l'inglese):
Le persone normali cambiano in continuazione in base alle esperienze che vivono, così dovrebbe essere il vostro personaggio. Non abbiate paura di cambiare la sua personalità e se proprio è necessario, informate il master dei motivi che ci stanno dietro (è anche un ottimo modo per prendere qualche PX in più).
Il gioco di ruolo non è improvvisazione teatrale, non lo è del tutto. Il proprio personaggio è un qualcosa che riguarda il gusto individuale e le proprie attitudini. Quando in dungeons and dragons qualcuno si sa che farà il guerriero, qualcun altro il mago o il chierico e un altro il ladro, si può già intuire una certa attitudine nella loro scelta. In tutti i gruppi c'è il giocatore che fa il guerriero. Il guerriero per loro è semplice, tace quando si interpreta, si stanca presto e presto passa alle mani e quando c'è da combattere è pronto ad andare avanti. So che c'è anche una componente di facilità di regole nel guerriero, ma questo post è indirizzato in altro modo.
Al giorno d'oggi i manuali di giochi di ruolo sono molto più attenti alla costruzione del background e della personalità del personaggio. Alcuni obbligano proprio il giocatore con delle meccaniche a scegliere il proprio background. Una volta si diceva solo: ok adesso scrivi il tuo background. Ogni master poi decideva se, per ottenere il bakcground, esso valesse 100 punti esperienza o il primo passaggio di livello.
La creatività è sì un dono ma è anche il saper sfruttare una tecnica. Tutti fantastichiamo e io non credo che esista una persona che non sia in grado di fantasticare sul proprio personaggio. E' solo che non sa che quello che fantastica può essere tradotto in una personalità e in un background. Non sa che ci sono tecniche meccaniche che possono aiutarlo e soprattutto non sa che questo è il primo passo per affrontare il gioco in modo più di ruolo.
Io sono per l'interpretazione,! I dungeon e gli scontri sono la parte di azione di un racconto a più mani improvvisato. Non è il miglior o il peggior punto di vista. E' solo il mio punto di vista e quando si è in gruppo a giocare, ognuno influenza gli altri con il proprio punto di vista. Qualcuno cambierà e sarà felice, altri cambieranno e ad un certo punto diranno: "Ho voglia di tornare indietro a quando il nano era un guerriero brontolone". La mia esperienza mi fa dire che una volta che si è fatto un passo nell'interpretazione non si trova più appagamento nel modo precedente di giocare e se quindi si è fatto un passo indietro, perchè comunque non si ama più giocare nel nuovo modo, vuol dire solo che si è perso qualcosa nel cammino. Cosa non so.
Ma torniamo alla scrittura del background, si può semplicemente rispondere ad una serie di domande evitando i monosillabi.
Partiamo dalle radici. Il proprio personaggio ha una razza o una base sociale. La prima cosa da fare è leggersi qual'è la base sociale per il proprio personaggio e poi scegliere la posizione del proprio personaggio rispetto ad ogni regola sociale. Come? Scegliendo una di queste quattro condizioni:
- Il personaggio è coerente con la regola e tende a rafforzarne il suo valore.
- la vita del personaggio ha subito un variazione nel bene o nel male da quella regola
- Il personaggio cerca di non rispettare questa regola anche se non vuole darlo a vedere
- Il personaggio è in evidente disaccordo con quella regola
- Ligio al dovere
- Guardiano
- Educatore
- Caritatevole
- Aggiustatore
- Prevaricatore
- Artista
- Capo
- Prima donna
- Tecnico
- Religioso
- Pensatore
- Donatore
- Protettore
- Ispiratore
- Idealista
Ho trovato proprio oggi un libro gratuito e favoloso (ma in lingua inglese) che propone 365 domande per il proprio personaggio (una al giorno). Io vi consiglio di scaricarlo da qui. A vostro uso e consumo ve ne traduco 12 (una al mese) con cui rapportarvi (un copia incolla su Bing Translator può fare al caso vostro se non sapete l'inglese):
- Qual'è l'animale che il vostro personaggio ama di meno?
- Quale mobile non comprerebbe mai il vostro personaggio?
- Che rapporti ha il vostro personaggio con i suoi famigliari?
- Quello che fa è quello che sognava di fare fin da bambino? Se sì, quali aspetti non gradisce di ciò che fa? Se no, perchè non ha inseguito i suoi sogni? Si è pentito di non averli inseguiti?
- Se rincasando trovasse la porta di casa aperta, come si comporterebbe?
- Ci sono cose che mettono il personaggio in allegria al di là della situazione e del suo stato emotivo?
- Qual'è stata la storia d'amore più bella che il personaggio ha vissuto?
- E' generoso con gli sconosciuti? Se sì, è propenso a dar loro denaro? E' propenso a perdere tempo con loro? E' propenso ad aiutarli in momenti di crisi? E' propenso a dargli supporto morale?
- Quel'è stato il migliore amico del personaggio ai tempi dell'adolescenza?
- Il personaggio ama le sorprese?
- Il personaggio è mai stato realmente profondamente innamorato?
- Il personaggio vorrebbe essere perdonato da qualcuno? Per cosa?
Le persone normali cambiano in continuazione in base alle esperienze che vivono, così dovrebbe essere il vostro personaggio. Non abbiate paura di cambiare la sua personalità e se proprio è necessario, informate il master dei motivi che ci stanno dietro (è anche un ottimo modo per prendere qualche PX in più).
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